Artistica
Ginnastica, Europei 2017 – Che Italia torna da Cluj? Le azzurre hanno dato tutto: Mori sfiora il podio, Maggio tra le grandi
L’Italia torna dagli Europei 2017 di ginnastica artistica senza alcuna medaglia (per il terzo anno consecutivo rimaniamo a bocca asciutta, l’ultima medaglia è l’oro di Vanessa Ferrari al corpo libero nel 2014) ma senza alcun rimpianto e con la convinzione di aver dato il meglio di sé: con i mezzi a disposizioni le azzurre hanno ottenuto il miglior risultato possibile, anzi sono andate anche oltre le aspettative della vigilia.
L’infortunio di Sofia Busato, al primo allenamento sulle pedane di Cluj-Napoca, è suonato come una doccia fredda all’intero della nostra Nazionale che ha perso sul nascere una possibile carta da medaglia, la nostra atleta di punta che al volteggio aveva tutte le chance per salire sul podio dopo il quarto posto della passata edizione (per come si è messa la gara sabato pomeriggio ce l’avrebbe anche potuta fare).
Il terzetto rimasto in Romania si è compattato e ha sfoderato una prestazione degna di nota, di carattere e ammirevole: le ragazze di Enrico Casella hanno fatto di necessità virtù e si sono messe in mostra, non sbagliando praticamente nulla. Durante il turno di qualificazione hanno esibito 12 esercizi senza grossi errori, si sono ottenuti i due classici pass per l’atto conclusivo nel concorso generale e soprattutto Lara Mori si è qualificata alla Finale di Specialità al corpo libero. Il massimo risultato possibile al termine di una giornata più che positiva.
L’Italia era priva di tante punte come Vanessa Ferrari, Erika Fasana, Carlotta Ferlito, Elisa Meneghini, Martina Rizzelli eppure ha disputato degli ottimi Europei, in un ambito parecchio rinnovato, con tanti nomi nuovi e un evidente ricambio generazionale a cui solo l’eterna Catalina Ponor non ha voluto sottostare.
Martina Maggio è stata meravigliosa sesta nella Finale all-around: soltanto Ferrari, Ferlito, Fasana e Francesca Benolli hanno ottenuto un risultato uguale o migliore negli ultimi 20 anni. La 15enne brianzola, alla prima vera uscita internazionale tra le seniores dopo una bella carriera tra le under 16 (culminata con l’oro al volteggio agli Europei della passata stagione), ha disputato una gara di primissimo piano distinguendosi con il doppio avvitamento alla volteggio, una trave di buone difficoltà e un corpo libero piacevole (subendo nel complesso qualche penalizzazione forse un po’ eccessiva).
Lara Mori è stata un’eccezionale capitana. Dopo due Mondiali da protagonista e il ruolo di riserva alle Olimpiadi di Rio 2016, si è ritagliata uno spazio tutto per sé e ha subito fatto centro, sfiorando addirittura una medaglia che sarebbe stata incredibile. Arrivata a fari spenti, la 18enne toscana si è fatta grande e in una Finale caratterizzata dall’errore di Claudia Fragapane e dal botto di Angelina Melnikova capace di sconfiggere Ellie Downie, ha strappato un quarto posto che luccica e che poteva anche valere qualcosina in più (Eythora Thorsdottir di bronzo è parsa sopravvaluta). Al quadrato è piaciuta per la sua espressività e ha fatto la differenza.
Un plauso anche a Giada Grisetti, alla prima uscita tra le grandi e con il body azzurro dopo una carriera giovanile tra le fila della Svizzera. È stata bravissima durante il turno di qualifica, peccato poi per le cadute tra trave e corpo libero nella finale all-around, causa anche a dei problemi di stomaco accusati nell’atto conclusivo. Ora si guarda al futuro: tra dieci giorni la terza tappa della Serie A, poi una piccola pausa estiva in vista dei Mondiali di ottobre e il mirino sempre puntato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020.