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Ginnastica, Europei 2017 – Italia maschile: il top mondiale è lontano, si prova a crescere ripartendo con i giovani

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Il bilancio dell’Italia maschile agli Europei 2017 di ginnastica artistica non è certamente dei più confortanti. Per il secondo anno consecutivo gli azzurri non sono riuscire ad agguantare nemmeno una Finale di Specialità e ormai il ricordo del bronzo di Alberto Busnari al cavallo nel 2015 è sempre più lontano.

Il Cavaliere di Melzo poteva essere tranquillamente in pedana anche a Cluj-Napoca visto il suo stato di forma, ma la decisione federale è quella di dare spazio esclusivamente ai giovani, escludendo i veterani per “sopraggiunti limiti d’età”.

La nostra Nazionale è così sbarcata in Transilvania con sei giovani elementi, ventenni o poco più dalle buone speranze e che necessitano di fare esperienza, che devono farsi un nome a livello internazionale: le giurie ancora non li conoscono, devono mettersi in luce in contesti competitivi, migliorarsi. L’obiettivo è quello di qualificarsi alle Olimpiadi di Tokyo 2020 dopo la debacle dell’ultimo quadriennio, concluso con i disastrosi Mondiali di Glasgow che ci hanno lasciato fuori da Rio 2016.

Al netto degli infortuni di Paolo Principi e Ludovico Edalli maturati nella prima parte di stagione, non si poteva pretendere molto di più da questa New Age italiana: il livello internazionale è ancora troppo lontano per essere raggiunto in poco tempo. Serviranno delle stagioni per provare a costruire una formazione che sappia essere competitiva. Qualcosina si muove ma molto timidamente: bisogna solo avere fiducia che i ragazzi proseguano correttamente il loro percorso di crescita e provino ad arrivare nel migliore dei modi agli appuntamenti che contano nei prossimi anni.

Si sperava in Marco Lodadio, potenziale outsider agli anelli, che ha mancato la finale per due decimi di punto (undicesimo posto). Purtroppo Carlo Macchini ha sbagliato alla sbarra, attrezzo in cui era lecito aspettarsi qualcosa in più da Tommaso De Vecchis. Un plauso a Lorenzo Galli che è riuscito a strappare il pass per la finale all-around, conclusa in 21esima posizione (17esimo in qualifica, era alla sua prima grande uscita). Con loro anche Stefano Patron (out sul giro completo) e Marco Sarrugerio. Da qui si riparte, anche se davvero molto lentamente.

 

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