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Ginnastica, Europei 2017 – La preview della Trave: Wevers Campionessa Olimpica, Iordache e Ponor sugli scudi, gara imprevedibile e da outsider. L’Italia ci spera

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Gli Europei 2017 di ginnastica artistica sono dietro l’angolo. A Cluj-Napoca (Romania) è tutto pronto per ospitare la massima rassegnale continentale della Polvere di Magnesio. Spettacolo annunciato in una delle grandi culle di questo sport che torna a ospitare la competizione dopo 60 anni dalla prima e unica volta.

Quest’anno sono in palio 5 titoli per quanto riguarda il settore femminile: quello all-around e i quattro delle singole specialità. Non è infatti prevista la gara a squadre che, di riposo nell’anno post-olimpico. Scenderanno in pedana esclusivamente le seniores. Quali sono le favorite di ogni singola gara e chi salirà sul podio? Analizziamole ai raggi X. Arriva il momento della trave, nel corso della giornata parleremo delle varie specialità.

 

TRAVE:

Come sempre la trave è l’attrezzo più imprevedibile, difficile da leggere e da pronosticare: l’errore è sempre dietro l’angolo, la caduta può arrivare in ogni momento, spesso alcune favorite saltano e la gara si apre a delle outsider.

Ne sa qualcosa Sanne Wevers, capace di approfittare dell’errore di Simone Biles alle Olimpiadi di Rio 2016, conquistando un’incredibile medaglie d’oro. L’olandese, già argento iridato, sarà in grado di replicare quel fenomenale risultato? All’esordio in Coppa del Mondo a Melbourne non è stata così performante ma un nuovo esercizio e la sua eleganza potrebbero comunque spedirla ai vertici.

L’incognita principale è quella di Larisa Iordache, Reginetta in pectore della trave ma poi sempre caduta nella gara che contava. La rumena rientra in gara dopo un 2016 caratterizzato dagli infortuni e, di fronte al proprio pubblico, proverà a ritornare quella dei bei tempi mentre la connazionale Catalina Ponor, Campionessa Olimpica ad Atene 2004, proverà a dare l’ennesima dimostrazione del suo talento dopo il bronzo conquistato lo scorso anno.

A dimostrazione delle sorprese che sbucano sui 10cm va ricordata Marine Boyer, francesina d’argento a Berna 2016 che sarà di nuovo in pedana, questa volta con i riflettori puntati addosso. Le russe Angelina Melnikova, Elena Eremina e Natalia Kapitonova sono in grado di eseguire un esercizio da medaglia e vanno tenute d’occhio.

Pauline Schaefer vinse invece il bronzo ai Mondiali 2015, una prestazione che sembra essere isolata nella carriera della tedesca ma in contesto europeo potrebbe comunque sparigliare le carte. Da tenere d’occhio anche l’esperienza della connazionale Ellie Seitz.

Sono tanti i nomi che possono stupire: pensiamo alla francese Melanie De Jesus Dos Santos, l’olandese Eythora Thorsdottir, le rumene Crisan e Cimpian (Iordache e Ponor sembrano comunque superiori), la belga Nina Derwael, l’ungherese Zsofia Kovacs, le svizzere Ilaria Kaeslin (finalista nel 2016, ma in casa) e Lynn Genhart, l’eterna greca Vasiliki Millousi.

Capitolo italiane. Martina Maggio è tornata a proporre delle ottime difficoltà e potrebbe essere una delle già citate, al pari di Giada Grisetti e Martina Maggio. In un attrezzo dove può succedere di tutto chissà che non sia l’Italia a cogliere l’occasione.

 

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