Artistica
Ginnastica, l’Italia del futuro: in attesa di Ferrari, Fasana e Ferlito, insieme alle giovani per sognare
L’Italia della ginnastica artistica femminile punta dritta alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Mancano ancora tre anni abbondanti all’appuntamento più importante ma giustamente c’è un progetto che è già stato avviato per arrivare pronti nel Sol Levante.
L’obiettivo è quello di strappare la qualificazione con la squadra ai Mondiali 2019 (sembra difficile salire sul podio nella rassegna iridata del prossimo anno per poter chiudere subito la pratica), assicurandosi così la partecipazione con l’intero quartetto per poi magari staccare i due pass con le individualiste nelle competizioni previste dalla FIG.
La nostra Nazionale, reduce dalle buone prestazioni degli Europei di Cluj-Napoca (chiusi con il quarto posto di Lara Mori al corpo libero e la sesta piazza di Martina Maggio nel concorso generale), sogna di ottenere un risultato davvero importante ai prossimi Giochi Olimpici e non lo sta nascondendo, né nelle dichiarazioni né soprattutto con le prestazioni in pedana delle più giovani che si stanno mettendo in mostra.
L’Italia aspetta naturalmente le sue grandi veterane. Vanessa Ferrari è in ripresa dall’operazione di qualche mese fa e potrebbe tornare in gioco il prossimo anno: ha più volte dichiarato che vorrà tornare in forma per poter dire ancora la sua, sognando la tanto agognata medaglia a cinque cerchi (e il record di quattro partecipazioni). La Campionessa del Mondo 2006 potrebbe approfittare del nuovo regolamento che prevede la qualificazione anche per delle individualiste attraverso la Coppa del Mondo: il suo corpo libero può sempre fare la differenza a livello internazionale e quella potrebbe essere una giusta strategia.
Come lo sarebbe anche per Sofia Busato, eccellente al volteggio e che aspettiamo dopo l’infortunio al crociato capitatole proprio in Romania, durante il primo allenamento sulle pedane che hanno ospitato la rassegna continentale.
Erika Fasana, reduce da tre Finali consecutive al corpo libero tra Mondiali ed Europei, è un’altra delle nostre veterane e potrebbe rientrare già a fine anno. Bisognerà certamente puntare su di lei per Tokyo 2020 dopo due Olimpiadi alle spalle, le stesse a cui ha partecipato anche Carlotta Ferlito che si è presa un meritato break e che ci auguriamo di rivedere prossimamente in pedana.
Elisa Meneghini e Martina Rizzelli hanno già ripreso la propria attività, Lara Mori ha dato riprova del suo valore a Cluj, Enus Mariani e Tea Ugrin vanno tenute sempre in considerazione, ma l’Italia fa grande affidamento sulle nuove leve. La promettente classe 2003 in cui spiccano Giorgia Villa (si è operata, previsti sei mesi di recupero), Asia e Alice D’Amato, Elisa Iorio; la già citata Martina Maggio, Martina Basile che lo scorso anno vinse il bronzo continentale nel concorso generale tra le under 16, e tante altre ragazze del 2001-2002 che possono e vogliono fare la differenza per l’ottima Italia del futuro.