Artistica
Ginnastica, veterani o gioventù: giusto non convocare perché troppo vecchi? Limiti di età, il caso Busnari, l’Italia e gli altri Paesi
Ha fatto sicuramente discutere la dichiarazione che Alberto Busnari ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport: “Mi hanno escluso dagli Europei 2017 per sopraggiunti limiti di età“. Il Cavaliere di Melzo, bronzo continentale nel 2015 e quarto alle Olimpiadi di Londra 2012 sempre sul suo cavallo con maniglie, è stato giudicato troppo “vecchio” dai piani alti della Federazione per poter prendere parte alla competizione che si è svolta la scorsa settimana a Cluj-Napoca.
La domanda è molto semplice: è corretto escludere un atleta semplicemente perché sta viaggiando verso i 39 anni e il suo futuro sportivo è, per ovvi motivi, sempre più limitato? Se un ginnasta è valido e si esprime ad alti livelli allora è giusto che venga convocato e vesta la maglia della Nazionale, in qualsiasi contesto sia necessario. Busnari avrebbe potuto comunque dire la sua in Romania: visto il suo stato di forma avrebbe potuto lottare per accedere in finale e provare a ripetere il risultato di due anni fa a Montpellier.
Altrettanto corretto, però, è dare spazio ai giovani. Dalla nostra New Age dipende il futuro dell’Italia maschile, all’anno 0 dopo la debacle dei Mondiali di Glasgow 2015 che costrinse a vedere le Olimpiadi di Rio 2016 dal divano di casa (eccetto Ludovico Edalli). L’obiettivo è quello di creare una squadra che possa riuscire a mettersi in luce nel corso del quadriennio, andando a caccia della qualificazione per Tokyo 2020. Proprio questi Europei erano l’occasione giusta per mandare alla ribalta dei giovanissimi ventenni, farli conoscere alle giurie, saggiare il loro livello tecnico in un’occasione internazionale. Anche se un ragazzo in più o uno in meno non avrebbe poi fatto grande differenza…
L’età in fondo non può essere una discriminante rilevante nello sport: di atleti “old” ce ne sono moltissimi in qualsiasi sport e in qualsiasi Nazione. Giusto per rimanere a quanto visto a Cluj-Napoca: Marian Dragulescu (36 anni, oro al corpo libero) e Catalina Ponor (29 anni, oro alla trave). Spesso la via di mezzo rappresenta la soluzione migliore, anche perché l’esperienza di un veterano dalle mille battaglie e che ha ottenuto risultati in carriera è indubbiamente un valore aggiunto per i più giovani. E sarà anche vero che in Uzbekistan non c’è concorrenza interna, ma voi lascereste a casa Oksana Chusovitina solo perché ha 41 anni?