Ciclismo
Giro delle Fiandre 2017: Philippe Gilbert, vittoria leggendaria! Gara all’attacco, arrivo in solitaria
Il Belgio e le Fiandre ai piedi di Philippe Gilbert. Il Campione del Mondo 2012 ha portato a termine una delle più straordinarie imprese della carriera, vincendo il Giro delle Fiandre 2017 con un attacco di quasi 100 chilometri nato sul Muur, di cui gli ultimi 54 in solitaria per tagliare il traguardo alzando la bicicletta al cielo dopo un finale drammatico che ha visto anche la caduta di Peter Sagan, grande favorito della vigilia, nel momento decisivo dell’Oude Kwaremont.
La fuga giusta è partita già nei primi chilometri. Poco dopo la partenza, infatti, si sono avvantaggiati Julien Duval (AG2R La Mondiale), Oliviero Troia (UAE Emirates), Mark McNally (Wanty Groupe Gobert), Stef Van Zummeren (Vérandas Willems-Crelan), Michael Goolaerts (Vérandas Willems-Crelan ) e Julien Morice (Direct Energie), cui si sono aggiunti Edward Planckaert (Sport Vlaanderen-Baloise) e Andre Looij (Roompot-Nederlandse Loterij, formando un tentativo di otto uomini. Il gruppo ha concesso spazio senza troppi indugi e nella prima fase di gara il loro vantaggio è salito fino a 11′.
Il gruppo tirato dalla Bmc ha poi limitato il vantaggio degli attaccanti in vista delle fase più difficili della corsa, con i celebri muri in pavé a scandire il passaggio dei chilometri. Nella parte centrale di corsa molti atleti, ancora prima dell’avvicinarsi degli ultimi 100 chilometri, hanno provato ad attaccare, senza però trovare il momento giusto per fare la differenza rispetto al resto del gruppo.
La corsa è cambiata in maniera definitiva una volta entrati negli ultimi 100 chilometri: la QuickStep-Floors, grazie a Philippe Gilbert e a Tom Boonen, ha attaccato sul Muur, leggendaria salita che si snoda nella cittadina di Geraardsbergen su un fondo stradale molto accidentato. In vetta la squadra belga è riuscita a creare delle fratture in gruppo e insistendo anche dopo lo sollinamento ha portato via un gruppetto formato da Maciej Bodnar (BORA – Hansgrohe), Tom Boonen, Philippe Gilbert, Matteo Trentin (Quick-Step Floors), Gianni Moscon, Luke Rowe (Team Sky), Bryan Coquard, Sylvain Chavanel (Direct Energie), Sacha Modolo (UAE Fly Emirates), Sep Vanmarcke (Cannondale – Drapac), Jasper Stuyven (Trek – Segafredo), Alexander Kristoff (Katusha – Alpecin), Pieter Vanspeybrouck (Wanty – Groupe Gobert) e Arnaud Démare (FDJ). Assenti non giustificati Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Greg Van Avermaet (Bmc), che si sono fatti sorprendere nonostante un attacco di cui erano arrivate le prime avvisaglie già nei chilometri di pianura precedenti al muro vero e proprio.
Nei chilometri successivi il gruppetto Boonen ha scavato un margine importante di vantaggio rispetto agli avversari, con il grosso del gruppo che si è ricompattato ma ad oltre un minuto dagli attaccanti, tirato dalla Bora-Hansgrohe, dalla Bmc, dalla Lotto-Soudal, dall’Orica-Scott. E mentre davanti sono andati a prendere i fuggitivi della prima ora, dietro le diverse squadre attardate sono riuscite a riorganizzarsi e a fermare l’emorragia di secondi per provare a sfruttare una fase priva di muri per andare a diminuire il gap che si era formato nelle fasi precedenti della corsa.
Proprio sul Kwaremont, Philippe Gilbert si è lanciato in un attacco in solitaria a lunga distanza quando mancavano ancora 54 chilometri alla conclusione: il vallone ha accelerato, incrementando l’andatura per andare a guadagnare, metro dopo metro, una ventina di secondi sui più immediati inseguitori. Nel contempo, dal gruppo di Sagan e Van Avermaet diversi atleti si sono avvicinati al gruppetto di Boonen, per poi arrivare al ricongiungimento sul successivo passaggio sul Paterbeberg, pochi chilometri dopo. In cima a questo muro, però, il vantaggio di Gilbert è arrivato addirittura a 40”, lievitando anche sul Koppenberg per superare il minuto.
Peter Sagan ha rotto gli indugi a 37 chilometri dall’arrivo, sul Taaienberg: ai piedi della salita Tom Boonen è stato costretto ad alzare bandiera bianca mentre il Campione del Mondo ha attaccato ormai verso la fine dello strappo, portando con sé Van Avermaet e Oliver Naesen (AG2R La Mondiale). Nonostante il grande lavoro effettuato in precedenza, Matteo Trentin è riuscito ad agganciarsi a questo tentativo assieme a Yohann Offredo (Wanty – Groupe Gobert) per poi andare a rilevare Fabio Felline (Trek Segafredo) e Dylan Van Baarle (Cannondale Drapac) e stabilizzarsi a un minuto di ritardo dal mai domo Gilbert.
L’azione del campione nazionale belga si è mantenuta discreta anche sull’Oude Kwaremont, dove però ha attaccato Sagan nel tentativo di rientrare in corsa per il successo nonostante un minuto di ritardo. Lo slovacco ha accelerato, seguito solo da Van Avermaet e Naesen ma sul tratto di falsopiano ormai verso la fine del tratto in pavé è caduto andando a sbattere contro una transenna nel tentativo di evitare per quanto possibile il ciottolato, trascinando a terra anche i due avversari che erano riusciti a seguirlo.
Sfruttando questo inconveniente, che ha escluso Sagan dalla lotta per la vittoria, il tentativo di Gilbert ha ripreso linfa e ossigeno, con un vantaggio quasi incoraggiante al termine del Paterberg: al suo inseguimento si è formato un terzetto formato da Van Baarle, Van Avermaet, che si è rialzato subito dopo la caduta, e Niki Terpstra, compagno di Gilbert alla QuickStep-Floors che è rientrato dal terzo gruppo proprio nella fase decisiva. Il loro ritardo, comunque, è sempre rimasto piuttosto alto.
Gilbert, pur in preda al dolore alla sofferenza dopo un attacco durato 100 chilometri, nato ancora prima del Muro di Geraardsbergen e poi trasformatosi in un assolo folle sul penultimo passaggio sull’Oude Kwaremont, a 54 chilometri dalla conclusione, ha sfogato la sua gioia negli ultimi 100 metri, sollevando la bicicletta in corrispondenza della linea del traguardo per sottolineare il valore di una vera e propria impresa. Il vallone ha domato le Fiandre, cinque anni dopo l’ultima apparizione in questa corsa, e corona una Campagna del Nord da incorniciare, in cui ha regalato spettacolo e raccolto risultati di altissimo livello. Con il successo odierno, Gilbert è arrivato a quota quattro Monumento in carriera, con due Lombardia e una Liegi nel palmares oltre il Mondiale del 2012.
Il podio è stato completato da Van Avermaet e Terpstra, mentre Van Baarle si è dovuto accontentare della quarta posizione in volata. Il gruppo è stato regolato dal norvegese Alexander Kristoff (Katusha), che ha preceduto Sacha Modolo (UAE Emirates), ottimo sesto dopo una gara sempre corsa nelle prime posizioni. Per l’Italia tra i migliori 10 anche Pippo Pozzato (Wilier Triestina) dietro Degenkolb (Trek-Segafredo) e Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), decimo.
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gianluca.santo@oasport.it