Judo

Judo, Europei 2017: il bilancio delle potenze continentali. Francia e Russia sempre le migliori

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Dopo aver tracciato il bilancio della nazionale azzurra, facciamo il punto su quelli che sono stati i risultati delle principali nazionali del continente ai Campionati Europei di judo 2017.

FRANCIA

Primo posto nel medagliere per la quarta edizione consecutiva, anche se con meno titoli continentali rispetto al passato. Sono infatti solamente tre le medaglie d’oro conquistate dalla Francia (Priscilla Gneto nella categoria 57 kg, Audrey Tcheuméo nella 78 kg e la squadra femminile), e nessuna di queste viene dagli uomini. L’assenza di Teddy Riner è sicuramente un punto da tenere in considerazione, così come diversi infortuni (come nel caso del campione uscente dei 60 kg Walide Khyar) e cambiamenti di categoria non ancora digeriti (Loïc Pietri ed Alexandre Iddir). Restano comunque molte le note positive: Gneto ha vinto il titolo europeo alla prima grande manifestazione tra le 57 kg, mentre per quattro dei sette atleti medagliati in individuale (Hélène Receveaux, Margaux Pinot, Marie-Ève Gahié, Axel Clerget) si trattava del primo podio in una rassegna di questa portata.

RUSSIA

Pur senza i medagliati olimpici, la squadra russa si è confermata una potenza continentale al pari della Francia, ottenendo il più alto numero di medaglie totali, dieci. Le vittorie di Robert Mshvidobadze (60 kg) ed Alan Khubetsov (81 kg) proprio nelle categorie dei campioni olimpici Beslan MudranovKhasan Khalmurzaev dimostrano l’incredibile profondità di questa squadra. Buoni anche i due argenti ottenuti nel settore femminile, che generalmente è sempre più debole rispetto all’armata che i russi possono schierare al maschile.

GEORGIA

Due giornate senza medaglie, ma le soddisfazioni sono tutte arrivate alla fine. Per la Georgia quattro medaglie sono forse poche, ma i due ori vinti dalla squadra maschile e dal peso massimo Guram Tushishvili sono abbastanza per ottenere il terzo posto nel medagliere. Va comunque detto che a livello individuale ci sono state alcune controprestazioni, mentre alcuni trascinatori storici della squadra come Varlam Liparteliani (100 kg) ed Avtandili Tchirikishvili (90 kg, assente a Varsavia) devono ancora abituarsi alle nuove categorie.

UCRAINA

L’Ucraina è probabilmente la grande sorpresa di questa edizione degli Europei, essendo riuscita a mescolare un insieme di atleti esperti e giovani molto promettenti, come dimostrano i due campioni continentali Georgii Zantaraia (66 kg), ventinove anni, e Daria Bilodid (48 kg), sedici. Da notare, oltretutto, che le cinque donne presenti hanno tutte raggiunto un piazzamento fra le prime otto.

AZERBAIJAN

L’Azerbaijan si presentava a Varsavia con grandi ambizioni, ed il bilancio finale è sicuramente soddisfacente. Le due medaglie d’oro non sono però arrivate dagli atleti più attesi: gli azeri potevano infatti schierare ben tre atleti come testa di serie numero uno (Orkhan Safarov nei 60 kg, Rustam Orujov nei 73 kg ed Elmar Gasimov nei 100 kg), ma le vittorie sono arrivati da due judoka relativamente poco attesi, come l’emergente Hidayat Heydarov (73 kg) ed il veterano Elkhan Mammadov (100 kg), capaci anche di ribaltare le gerarchie interne.

PAESI BASSI

Dopo le polemiche ed i conflitti interni, il judo olandese ne esce abbastanza bene, soprattutto grazie ad una Sanne van Dijke che non fa rimpiangere Kim Polling nella categoria 70 kg. La squadra ha un’età mediamente giovane, con molti elementi che andranno seguiti con attenzione in futuro, a partire da Frank de Wit (81 kg)

SQUADRE DELUSE

 Tra le squadre andate a medaglia, la Germania è quella che ha ottenuto più medaglie senza ori (tre argenti ed un bronzo), mentre l’Ungheria si deve accontentare di due bronzi a quattro mesi dall’edizione casalinga dei Mondiali. Ad Israele va la palma della sfortuna, con quattro quinti posti e tre setti posti, ma nessuna medaglia. Senza medaglie anche Turchia e Belgio, due nazionali che sicuramente potevano ambire a qualcosa di più.

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: EJU – Carlos Ferreira

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