Judo
Judo, Europei 2017: le pagelle degli Azzurri
Si sono conclusi ieri a Varsavia i Campionati Europei di judo 2017, competizione che non ha visto l’Italia salire sul podio né nelle quattordici categorie individuali né nella prova a squadre. Proviamo a tracciare un primo bilancio con le pagelle dei quindici Azzurri che hanno combattuto in Polonia.
LEONARDO CASAGLIA (73 kg): 5
Il montenegrino Nikola Gušić è sicuramente un atleta più esperto dell’Azzurro, ma non è neppure un avversario imbattibile. I due waza-ari subiti non permettono a Casaglia di raggiungere la sufficienza, ma sicuramente gli serviranno in futuro.
VINCENZO D’ARCO (100 kg): 6
Eliminato al primo turno dal futuro campione europeo, l’azero Elkhan Mammadov, D’Arco ha il merito di aver messo a segno un waza-ari nella prova a squadre contro la Georgia, proiettando il medagliato d’oro dei pesi massimi Guram Tushishvili.
CARMINE MARIA DI LORETO (60 kg): 6.5
Una vittoria contro il monegasco Yann Siccardi ed una sconfitta contro il britannico Ashley McKenzie, in entrambi i casi con uno shido al golden score. L’Azzurro ha tenuto testa ad una delle teste di serie del torneo ed ha fatto un passo avanti rispetto all’edizione dell’anno scorso.
ANTONIO ESPOSITO (81 kg): 7
Battuto dal futuro medagliato olandese Frank de Wit, Esposito ha realizzato una bella prestazione nella prova a squadre, superando per waza-ari il georgiano Zebeda Rekhviashvili, reduce dal quinto posto dell’individuale, e meritandosi sicuramente uno dei voti più alti della squadra maschile.
ANDREA GISMONDO (73 kg): 5.5
Lo svedese Tommy Macias, numero tre del tabellone ed alla fine medagliato di bronzo, era oggettivamente superiore al campione nazionale italiano.
GIULIANO LOPORCHIO (100 kg): 5.5
Subito impegnato contro il georgiano Varlam Liparteliani, che avrebbe chiuso poi settimo, Loporchio non ha potuto contrastare il campione europeo uscente dei 90 kg, temibile pur essendo al primo anno nella nuova categoria.
MATTEO MARCONCINI (81 kg): 4
Dopo un grande 2016, ci si aspettava molto da Marconcini, e la sconfitta contro il turco Ilker Güldüren al primo turno, causata da un’ingenuità dell’azzurro, è sicuramente la più grande delusione del torneo, vista anche la facilità con la quale il tedesco Dominic Ressel avrebbe poi eliminato lo stesso Güldüren. Il judoka toscano è sicuramente il primo ad essere profondamente deluso.
MATTEO MEDVES (66 kg): 7
Prestazione nel complesso positiva per il campione italiano dei 66 kg, che prima batte un cliente ostico come il francese Alexandre Mariac e poi dà filo da torcere al futuro medagliato d’oro ucraino Georgii Zantaraia, perdendo solo per due waza-ari ad uno.
NICHOLAS MUNGAI (90 kg): 6.5
In archivio una vittoria per waza-ari sul rumeno Cristian Bodirlau ed una sconfitta contro il futuro medagliato di bronzo georgiano Beka Gviniashvili, avversario oggettivamente più forte.
VALERIA FERRARI (78 kg) 4.5
L’avventura dell’azzurra è durata solo sedici secondi: l’ungherese Abigél Joó, testa di serie numero tre che poi avrebbe ottenuto il bronzo, era sicuramente favorita, ma a fare male è soprattutto il modo in cui la magiara si è sbarazzata dell’italiana.
ASSUNTA GALEONE (78 kg): s.v.
Una lussazione ad un dito patita nelle prime battute dell’incontro ha di fatto impedito alla judoka campana di contrastare l’ungherese Evelin Salánki, avversaria sicuramente non inaccessibile in condizioni ottimali.
ODETTE GIUFFRIDA (52 kg): 7.5
La vicecampionessa olimpica non era sicuramente al meglio della forma, ma ha saputo battere due avversarie come la turca Irem Korkmaz e soprattutto la kosovara Distria Krasniqi. La sconfitta contro la russa Alesya Kuznetsova e quella contro la svizzera Evelyne Tschopp la relegano al quinto posto, ma la romana resta comunque la miglior italiana di questa edizione della rassegna europea.
EDWIGE GWEND (63 kg): 7
Le attese erano sicuramente alte per Gwend che ha iniziato bene battendo la spagnola Isabel Puche. Ottima, nonostante la sconfitta, la prestazione contro la fuoriclasse slovena Tina Trstenjak, mentre lascia l’amaro in bocca l’incontro perso con la britannica di origine israeliana Alice Schlesinger, che le avrebbe dato accesso al podio. La prestazione sul tatami nel complesso supera la sufficienza, ma il settimo piazzamento non lascia soddisfatti.
FRANCESCA MILANI (52 kg): 5.5
La russa Irina Dolgova non partiva tra le teste di serie, ma alla fine ha dimostrato il suo valore conquistando l’argento. Una sconfitta onorevole, dunque, per la campionessa italiana.
CAROLA PAISSONI (70 kg): 6.5
Interessante la battaglia con la belga Lola Mansour, battuta per uno shido al golden score, mentre la numero uno del seeding e futura medagliata di bronzo, la francese Marie-Ève Gahié, si trova oggettivamente ad un livello superiore rispetto all’azzurra.
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: EJU – Carlos Ferreira