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Moto2, GP Argentina 2017: Luca Marini, il ‘fratello d’arte’ inizia a costruirsi una sua dimensione

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Ci sono cognomi più pesanti degli altri da portarsi sulle spalle, specie se decidi di intraprendere la stessa carriera del tuo illustre predecessore. E sono pochi i casi nei quali non si viene poi schiacciati da questo peso. Basta ricordare Axel Merckx nel ciclismo, figlio del “cannibale” ed autore di una carriera decisamente meno “ingorda” di Eddy. Passando al calcio forse non tutti si ricordano di Jordi Cruijff, figlio dell’immenso Johan, leggenda olandese degli anni 70. Suo figlio, ahilui, ha concluso un percorso quasi anonimo. Casi che vengono confutati solo in rare occasioni. Tra quelli andati a buon fine si potrebbe, infatti, citare Paolo Maldini, che ha saputo superare in importanza suo padre Cesare.

Nel mondo del Motomondiale non ne abbiamo viste tante di queste discendenze (anche se non vanno dimenticati Kenny Roberts Jr o Fonsi Nieto, nipote delle leggendario Angèl e il più attuale Alex Marquez, fratello del Campione del Mondo della MotoGP). Una, tuttavia, si sta vivendo proprio in questi ultimi anni. E, anche in questo caso, l’eredità è di una certa pesantezza. Se non la più ingombrante. Stiamo parlando di Luca Marini, fratellastro di Valentino Rossi che sta provando, non senza fatica, ad uscire dall’ombra del nove volte Campione del Mondo.

Dopo un inizio di carriera non certo scintillante, il giovane pilota nato ad Urbino sta provando a fare vedere che non è in Moto2 solo per grazia ricevuta. Si sta conquistando, passo dopo passo, una sua credibilità, e il sesto posto nel GP del Qatar, prima gara di questa stagione, lo conferma. Andiamo con ordine e ricostruiamo le tappe del classe 1997.

Marini muove i primi passi nel Motomondiale nella stagione 2013 con una wild card ottenuta nel GP di Misano Adriatico di Moto3, il tracciato di casa per lui. Esperienza emozionante ma anche brevissima, dato che in pochi giri arriva il ritiro per colpa di un errore. Stesso discorso nell’anno successivo. Wild card a Misano (stavolta in Moto2), per un ventunesimo posto finale. È dalla passata stagione che il marchigiano entra in pianta stabile nel team Forward Racing e disputa tutte e 18 le gare. Conclude la sua cavalcata in ventitreesima posizione nella classifica generale con 34 punti all’attivo (migliori risultati un sesto posto al Sachsenring, un nono a Sepang) nonostante sei ritiri.

Si passa, dunque, al 2017 con un ottimo esordio a Losail. Una conferma importante per un pilota che, come detto, ad ogni appuntamento deve ribadire il suo valore e combattere con un peso non indifferente sulle spalle. Correre con una pressione simile, ne siamo convinti, non dev’essere facile per nessuno, per cui ogni risultato di Luca Marini merita di essere considerato con un occhio differente. Se, come gli auguriamo, riuscirà ad emergere definitivamente, e scrollarsi di dosso l’appellativo di “fratello di Valentino Rossi” per lui sarà quasi come vincere un titolo mondiale.

I miglioramenti che sta dimostrando arrivano sotto diversi aspetti, e non certo di poco conto. Sul piano dell’esperienza in primo luogo. Dopo una prima stagione completata, ogni chilometro che percorre gli consente di aumentare il feeling con la propria moto e con la categoria. In secondo luogo, come ha ammesso al termine del GP del Qatar, sta imparando a gestire nel migliore dei modi gli pneumatici e la gara nel suo complesso. Aver terminato la corsa al sesto posto, inoltre, non può che essere una iniezione di fiducia immensa in vista del GP di Argentina di questo weekend.

Foto: Twitter Luca Marini

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