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MotoGP, GP Americhe 2017: la Ducati arriva in Texas per la riscossa, dopo un inizio di stagione complicato

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La MotoGP sbarca in Texas, più precisamente ad Austin, per il GP delle Americhe 2017. Un appuntamento, il terzo stagionale, che inizierà a dirigere il mondiale e che regalerà parecchi spunti di lettura. Uno di grande importanza, almeno in ottica italiana, sarà capire se la Ducati riuscirà finalmente risollevarsi, dopo un inizio di campionato non certo soddisfacente e al di sotto delle proprie aspettative.

A Borgo Panigale certamente non si aspettavano di dominare in questo inizio di annata, ma nemmeno di ritrovarsi con in mano appena 25 punti totali dopo due corse e con il neo arrivato Jorge Lorenzo con 45 punti di ritardo da Maverick Vinales che comanda la classifica generale. Un inizio, quindi, che regala pochi sorrisi al team bolognese, e un minimo di preoccupazione, ma che non è certo una prima volta.

L’anno scorso, infatti, l’andamento era pressochè identico. Secondo posto per Andrea Dovizioso a Losail con contemporanea caduta di Andrea Iannone, mentre in Argentina il forlivese chiuse in tredicesima posizione dopo la carambola con l’ex compagno di scuderia. Nel 2015, invece, l’avvio di stagione fu decisamente migliore, con due secondi posti per Dovizioso mentre Iannone firmò un terzo ed un quinto. Mai, nella storia della Ducati, da quando è sbarcata in MotoGP (ovvero dal 2003) si sono registrati avvii di campionato così negativi come gli ultimi due. E, ad onor del vero, quello attuale nutriva speranze ben maggiori rispetto precedente. In occasione dell’esordio assoluto, quattordici anni fa, arrivò addirittura un podio nel GP del Giappone a Suzuka con Loris Capirossi (che nel 2006 vinse il primo GP dell’anno a Jerez de la Frontera). Negli anni successivi sono arrivati quasi sempre piazzamenti nei primi dieci con i vari Troy Bayliss, Carlos Checa o Sete Gibernau. Persino nelle annate di Valentino Rossi (con una Desmosedici davvero poco competitiva) arrivarono punti. Pochi, ma arrivarono.

Torniamo, quindi, ad oggi, al 2017. La Ducati ha bisogno immediato di invertire la tendenza che la vede partita decisamente male con Jorge Lorenzo (undicesimo a Losail e out dopo aver tamponato Iannone a Termas De Rio Hondo al termine della prima curva) mentre Andrea Dovizioso, e non è la prima volta, paga un pizzico di sfortuna di troppo, dopo essere stato messo fuori causa in Argentina da Aleix Espargaro, dopo l’ottimo esordio in Qatar, secondo dietro l’imprendibile Maverick Vinales.

Le Ducati non possono più aspettare e ad Austin devono dimostrare di esserci o, quantomeno, di dare segnali di crescita. Sia per quanto riguarda la moto, sia per Jorge Lorenzo. La stagione non può proseguire sotto traccia. Gli investimenti fatti e le ambizioni sono di ben altro lignaggio. E già dal Texas le “Rosse” dovranno tornare a fare corsa di testa.

Come sono i precedenti delle Ducati ad Austin? Buoni, non ottimi. L’anno scorso Iannone chiuse terzo, mentre Dovizioso non finì la corsa. Nel 2015 il pilota forlivese giunse secondo, mentre l’abruzzese chiuse quinto. Un anno prima ancora un podio (terzo posto) per Dovizioso, con Cal Crutchlow ritirato. In occasione della prima edizione, nel 2013, l’italiano fu settimo, mentre il suo compagno di squadra di allora, Nicky Hayden, fu solamente nono.

Sarà l’occasione per la prima vittoria? Difficile che il GP scappi alla coppia Maverick Vinales-Marc Marquez. Ma la Ducati deve rispondere, e in fretta. Altrimenti la stagione rischia di complicarsi sin dal suo avvio. E non è certo quello che sognano a Borgo Panigale.

Alessandro.passanti@oasport.it

Foto: Twitter Ducati

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