MotoGP
MotoGP, Mondiale 2017: inizio da incubo per Jorge Lorenzo, rischia di ripetere il percorso di Valentino Rossi in Ducati?
Jorge Lorenzo sapeva, e sa tutt’ora, di avere intrapreso l’avventura più difficile della propria carriera. Lasciare una Yamaha da titolo per salire (ben remunerato, sia chiaro) sulla Ducati, non può essere considerato un salto nel vuoto, visti i miglioramenti della moto di Borgo Panigale, ma sicuramente una sfida complicata. Lo dice l’inizio di stagione e, suo malgrado, lo dicono i predecessori illustri, Valentino Rossi su tutti, che non sono riusciti a domare la rossa, nonostante mille tentativi.
I test pre-stagionali di Sepang, Phillip Island e Losail avevano ampiamente fatto capire che il pilota maiorchino si sarebbe dovuto rimboccare le maniche per rendere la sua Desmosedici competitiva. Tra alti e bassi Lorenzo era arrivato al via del GP del Qatar con rinnovata fiducia, spazzata via in poche curve. I tre giorni di prove non avevano certo fatto sorridere l’ex yamahista, e la gara ha fatto il resto. Partenza ad handicap, errore nei primi chilometri, uscita di pista e GP gettato alle ortiche. L’undicesima posizione finale (a dispetto della piazza d’onore conquistata dal compagno di team, Andrea Dovizioso) è davvero poca cosa. Come se non bastasse nella trasferta in terra argentina di questo weekend, le cose sono andare anche peggio.
Anche in questo caso le sessioni svolte a Termas De Rio Hondo non hanno quasi mai messo in mostra un Lorenzo a suo agio sulla sua Ducati e, di conseguenza, lontano dai migliori. Il nervosismo era latente e la corsa lo ha confermato. Pronti via e tamponata ad Andrea Iannone (negli altri precedenti era successo a parti invertite) e rovinosa caduta (tra le altre cose anche rischiosa, essendo avvenuta in mezzo alla pancia del gruppo) che ha posto fine ai sogni di rimonta del numero 99.
Tutto ciò non si può descrivere se non come un inizio di stagione davvero da incubo. Sia in fatto di punti (appena 5, e quindi già 45 di ritardo dallo scatenato Maverick Vinales) sia sotto il punto di vista della confidenza con il proprio mezzo. Un andamento che, forse, poteva essere preventivabile. Nessuno si poteva aspettare che Lorenzo fosse pronto a battagliare per il titolo sin dal suo sbarco nel pianeta Ducati. E, sia chiaro, sono passati appena due GP, per cui c’è tutto il tempo, eventualmente, per rimontare. Ma i precedenti non sono dalla sua parte.
Il caso di Lorenzo ci fa riportare la memoria alla stagione 2011. Valentino Rossi, dopo una epopea in Yamaha, decide di intraprendere la sua grande sfida. Lui, pilota italiano che vince con una moto italiana. La Ducati lo accoglie a braccia aperte (anche lui ben remunerato, sia chiaro) ma lo respinge anche ben presto. La moto che fu di Casey Stoner e Loris Capirossi (gli unici che la portarono al successo con continuità, specie l’australiano) per due anni fu un rompicapo di difficile soluzione per il “Dottore”. Arrivarano una valanga di delusioni (appena tre podi in 36 gare) e la sensazione sempre crescente di aver vissuto due anni di carriera letteralmente buttati. Punti di contatto tra le due storie ce ne sono parecchi, la speranza dello spagnolo è che il finale sia migliore. Nel caso di Rossi fu divorzio al termine del campionato successivo con ritorno in Yamaha.
Cosa deve fare, quindi, Lorenzo? Confidare nella Scuderia di Borgo Panigale. Per sua fortuna il livello della Desmosedici non è certo quello del 2011. La moto negli ultimi anni è cresciuta e nello scorso campionato ha anche vinto in due occasioni. Ma a questo punto arriva il difficile. Sarà in grado il team di compiere lo step definitivo per portare il numero 99 al titolo? E, non secondario, quanto tempo impiegherà? Domande di difficile soluzione che già le prossime gare ci potrebbero aiutare a capire. Lorenzo non vuole fare la “fine” di Rossi in Ducati e la pazienza, prima o poi, ha una data di scadenza. Per il momento vogliamo dare tutta la fiducia del mondo a pilota e Scuderia. Tempo ce n’è, e anche il materiale sul quale lavorare. Altrimenti i rimpianti saranno tanti.
alessandro.passanti@oasport.it
Foto: Facebook di Jorge Lorenzo