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Nuoto, Assoluti Riccione 2017: Gabriele Detti, Gregorio Paltrineri e Federica Pellegrini certezze, il sogno Martinenghi per Budapest

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L’edizione 2017 degli Assoluti di Nuoto di Riccione è andata in archivio ed ora è il momento dei bilanci. La domanda che gli appassionati ed i tifosi italiani si stanno ponendo è la seguente: a valle dei risultati nella vasca romagnola, quali potranno essere i nuotatori in lizza per le medaglia a Budapest (dal 23 al 30 luglio) nella rassegna iridata in lunga? I nomi che vengono in mente sono quattro: Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri, Federica Pellegrini e Nicolò Martinenghi.

L’UOMO DEI CAMPIONATI: GABRIELE DETTI

Partiamo dal toscano che è giusto definire “L’uomo dei campionati”. Poker di successi (200 400 800 stile libero e 4×200 sl), la versione italiana di Katie Ledecky ha continuato la cavalcata trionfale dell’anno 2016, coincisa nella conquista di due bronzi olimpici nelle otto e trenta vasche dell’Olympic Stadium. Possiamo dirlo: Detti è ormai un top. La mentalità e la sicurezza esibita sono da atleta consumato sempre più cosciente delle sue possibilità oltre che critico nei suoi confronti. “Posso fare meglio, ho 1.5 secondi di margine”, le parole del livornese dopo lo strepitoso 3’43″36 valso il successo nella finale dei 400, la qualificazione iridata e il miglior tempo dell’anno. Del resto lo sa benissimo Gabriele: per vincere bisogna nuotare 3’41” e l’obiettivo è di farlo nell’occasione che conta maggiormente. Mentalità vincente e voglia di competere che poi si è riverberata negli 800, battendo il “Gemello” Gregorio Paltrinieri e nei 200 dove il record “gommato” di Emiliano Brembilla (1’46″29) ha tremato. Due prestazioni (7’41″64 negli 800 sl) che portano il 22enne toscano in vetta al ranking delle specialità e, se è vero che gli altri ancora

L’ESSENZA DEI CAMPIONI PER GREGORIO PALTRINIERI E FEDERICA PELLEGRINI

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E’ questo ciò che hanno dimostrato Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini. Non al meglio della loro condizione i due campioni azzurri nella piscina dello Stadio del Nuoto di Riccione hanno dato un saggio della loro essenza. Federica, febbricitante, è riuscita a far suoi i 100 e 200 stile libero ottenendo nella sua distanza preferita il tempo di 1’55″94 (secondo dell’anno alle spalle della svedese Michelle Coleman 1’55″64). Una gestione ottimale quella della “Divina” siglando un riscontro ottimo in questo momento. Ancor più rilevante la prestazione di Gregorio. Dopo aver perso il confronto diretto con l’amico rivale negli 800 sl, il carpigiano ha avuto un scatto d’orgoglio mettendo in acqua tutta la cattiveria agonistica di cui è dotato ed esibendo un tempo (14’37″08) che ha in sé tanti significati. L’essere in vetta al ranking del 1500 non è per Greg solo un dato statistico ma la dimostrazione che le motivazioni per andar forte ci sono ancora e la fame di vittoria non si è esaurita dopo il quadriennio straordinario di Rio.

LA VENTATA DI “FRESCHEZZA” DI NICOLO’ MARTINENGHI

Questo poker lo completiamo con un atleta giovane che, forse, definire da medaglia è più una suggestione ma, come si suol dire, sognare non costa nulla. Ci riferiamo a Nicolò Martinenghi, campione italiano di 50 e 100 rana ed autore dei due secondi migliori crono al mondo in questo momento alle spalle del mostro Adam Peaty: 26″97 nei 50 e 59″46 nei 100. Due risultati che parlano chiaro delle qualità del  varesino. Uno stile moderno, di grande forza in acqua, che si esalta nelle prove di velocità. I miglioramenti sono ancora tanti, specie nei particolari di subacquea e virata, anche per una crescita fisica in via di definizione. In una specialità nella quale la prepotenza atletica è fondamentale Nicolò sa in quale direzione dovrà lavorare. Proprio in virtù di questi margini si può pensare che andare a toccare, nell’occasione che conta, il confine del 58″ non appare impossibile e da lì lo scenario potrebbe aprirsi.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da ufficio stampa Arena

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