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Nuoto. Assoluti Riccione 2017: LE PAGELLE. Martinenghi non si ferma più, Pellegrini: febbre Mondiale

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NICOLÒ MARTINENGHI 8.5: non si ferma più l’allievo di Marco Pedoja che sfiora il record italiano nei 100 rana dopo aver ottenuto ieri quello dei 50. Vola, il ranista lombardo, pungolato da un Fabio Scozzoli competitivo per 60 metri e fa segnare il record del mondo juniores, migliorandosi sensibilmente. Le sue prestazioni autorizzano a sognare anche se quello che sembra sognare meno di tutti è proprio lui che da lunedì si metterà a lavorare a testa bassa per preparare Budapest ed essere all’altezza delle aspettative.

FEDERICA PELLEGRINI 7.5: scende sotto i 54″, vince con il nono crono mondiale, archivia la pratica qualificazione per Budapest e dá una mano decisiva alla qualificazione della staffetta. Tutto con qualche linea di febbre. La stagione del riscatto è iniziata e Federica lancia un segnale chiaro alle rivali.

SILVIA DI PIETRO 6.5: è la media tra l’insufficienza del 50 farfalla dove si laurea campionessa tricolore con un tempo nettamente più alto delle aspettative e il voto alto che merita in un 100 stile libero dove schiuma di rabbia e combatte aspramente con Federica Pellegrini. Brava a reagire ma ancora una volta sono inspiegabili (anche per lei) certi passaggi a vuoto.

PIERO CODIA 7.5: ormai è una sicurezza. Ha acquisito consapevolezza e continuità di rendimento. Si qualifica per il Mondiale con apparente facilità, fa segnare il secondo crono al mondo stagionale, vince per l’ennesima volta il duello con Rivolta e ora potrà lavorare con calma per farsi trovare pronto all’appuntamento con la caccia alla finale iridata.

MATTEO RIVOLTA 5: se la gioca con Codia ma fallisce in un solo colpo l’assalto alla qualificazione per Budapest e al titolo tricolore. Manca la brillantezza dei giorni migliori anche se 52″12 non è un crono malvagio. Rischia di essere una stagione persa.
GIULIA VERONA 7: si affaccia con discreta autorità nel mondo dei grandi, questa atleta che a livello giovanile ha vinto tutto o quasi e che si migliora, seppure di 9 centesimi, nella gara più importante della sua stagione. La qualificazione per Budapest è lontana un secondo ma nel percorso di crescita di questa atleta la vittoria odierna può essere un passo importante

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ILARIA SCARCELLA 5.5: ci si aspettava una battaglia fianco a fianco con Verona ma fallisce ancora l’appuntamento importante della stagione, restando lontana dai tempi che ne avevano segnato la rinascita due anni fa.
FEDERICO TURRINI 7: è vero, non ci sono più le mezze stagioni ma una certezza è rimasta: il tempo limite di Federico Turrini sui 400 misti agli Assoluti di Riccione. È preciso come un orologio svizzero il mistista toscano che stavolta deve fare tutto da solo per mancanza di rivali. Centra il minimo e vola a Budapest, dove si spera possa quantomeno ripetersi su questi livelli (magari migliorar) per assicurarsi un posto in finale.
SIMONA QUADARELLA 8: scarica la rabbia per la mancata qualificazione olimpica su un 800 di spessore, la fondista romana che centra il pass mondiale con autorità e determinazione. Ha carattere, una bella nuotata, ampi margini di miglioramento. È un prospetto molto interessante che potrebbe togliersi grandi soddisfazioni. Aspettiamo un’ulteriore crescita ma già limare tre secondi nell’appuntamento più importante è risultato non da poco.
FABIO SCOZZOLI 7.5: idem come ieri. Mai avrebbe pensato di nuotare il suo best degli ultimi quattro anni con una preparazione frastagliata per via della polmonite alle spalle. Per 60 metri dá l’impressione di potersela giocare alla pari con l’enfant prodige Martinenghi poi alza bandiera bianca ma riesce comunque a strappare un gran te lo. Peccato per quei tre centesimi ma non dovrebbero rappresentare un muro invalicabile.
GABRIELE DETTI 8.5: altra prestazione magica del livornese che strappa il pass per Budapest anche sui 200 nella prima frazione della staffetta e si innalza al primo posto mondiale battendo a distanza anche un certo Chad Le Clos. Impressiona il secondo 100 nuotato in 53″90. Inarrestabile

 

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Foto di Enrico Spada

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