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Nuoto: Nicolò Martinenghi, Simona Quadarella e Giacomo Carini guidano la pattuglia delle “nuove proposte” dopo gli Assoluti

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Lo Stadio del Nuoto di Riccione ha chiuso i battenti e sono davvero tanti gli aspetti positivi che la Nazionale azzurra si porta via della vasca romagnola: un Gabriele Detti, campione consumato, in vetta alle liste mondiali in ben 3 specialità (200, 400 ed 800 stile libero), una Federica Pellegrini che, nonostante uno stato febbricitante, si è confermata da top al mondo nelle sue 4 vasche e poi Gregorio Paltrinieri, vittorioso nei 1500 sl mostrando le sue straordinarie qualità in termini di resistenza e mentalità.

Un tris d’assi che, però, potrebbe essere presto coadiuvato da dei giovani rampanti. In Romagna, infatti, non c’è stata solo l’esibizione del “già visto e sentito” ma anche di nuove proposte pronte ad prendersi la scena. I nomi che vengono in mente sono tre in particolare: Nicolò Martinenghi, Giacomo Carini e Simona Quadarella.

Il ranista varesino, laureatosi campione italiano dei 50 e 100 rana (2° tempo al mondo in questo 2017 in entrambe le specialità) ha confermato tutto quel che di bene si diceva sul suo conto. Più volte sul gradino più alto del podio nelle competizioni giovanili, il classe ’99 non ha arrestato la sua corsa. L’essere stato il primo uomo in Italia ad aver abbattuto il muro dei 27″ (50 rana) portandosi poi a soli 4 centesimi dal primato italiano assoluto di Fabio Scozzoli, sulla distanza doppia (59″46), la dice lunga sulle sue capacità Una nuotata di forza, in linea con quelle di altri grandi interpreti come Adam Peaty, ma ancora con tanti margini di miglioramento. Il fisico del lombardo ed i particolari di virata e subacquea sono aspetti da sviluppare per poter competere in una della gare più complicate.

Venendo a Carini, il piacentino classe ’97 è nella farfalla il nuotatore più convincente. Autore già nella stagione passata del primato italiano dei 200 metri, nella piscina di Riccione vi è stato sequel: nuovo record assoluto in 1’55″40 ed un atteggiamento da atleta consumato. Il 20enne, infatti, ha ben chiari i suoi obiettivi e sa come e dove poter migliorare. L’aver abbassato di più un secondo il proprio tempo nei 100 delfino, portando il limite tricolore “Cadetti” a 52″29, è un chiaro segnale che l’atleta delle Fiamme Gialle stia lavorando nella direzione giusta. Cresciuto nel mito di Michael Phelps, l’azzurro ha la mentalità giusta per progredire.

Chiudendo con la Quadarella, la mezzofondista ha fatto suoi gli 800 e 1500 stile libero ai campionati italiani dimostrando di avere sempre più consapevolezza dei propri mezzi. L’8’25″08  delle 16 vasche (3 secondi tolti al personale), in particolare, testimonia i passi avanti della romana, motivata a mettere in acqua a Budapest tutto il suo talento e dare un seguito alla sua maturazione. Certo, parliamo delle gare in cui c’è il mostro Katie Ledecky, tuttavia, al di là delle imprese dell’americana, l’allieva di Christian Minotti può regalare grandi soddisfazioni.

giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto di Diego Gasperoni

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