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Pallanuoto, Francesco Di Fulvio: “Con la Pro Recco voglio il Triplete. Il Settebello ai Mondiali se la giocherà con chiunque”

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ESCLUSIVA OA SPORT – Francesco Di Fulvio è senza alcun dubbio uno dei simboli virtuosi della pallanuoto italiana contemporanea. Nato a Pescara nel 1993, Di Fulvio junior (anche i fratelli maggiori Andrea e Carlo sono degli “agonisti della calottina”, così come papà Franco, ndr) ha già vinto tutto quello che conta, a livello di club: non a caso, gioca nella corazzata globale Pro Recco… Francesco è un giovanotto che va di corsa, pur dovendo “combattere” con le resistenze fisiche dell’elemento primigenio e contro i suoi squali muscolosi, e anche in Nazionale è uno di quegli elementi su cui Sandro Campagna punta sempre forte quando il gioco si fa duro… Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per carpire un po’ le sue sensazioni, sportive e non, tra il serio e il faceto. Buona lettura!

Ciao Francesco. Stanco?! Scherzi a parte, sei sempre tra i pallanuotisti italiani con più minutaggio in vasca e, ultimamente, non ti sei fermato un attimo tra Nazionale, Campionato, Champions e Coppa Italia…

“Stanco no, perché sono giovane e la stanchezza non ci deve essere a questi livelli. Sono felice di giocare sempre, così posso dare il massimo sia per me che per la squadra”.

La Pro Recco ci ha ampiamente abituati ad annate strepitose, ma quest’anno in particolare sembrate un  treno in corsa che travolge record e avversari. Ma che intenzioni avete?

“L’intenzione è sempre la stessa: vincere tutto, realizzando quindi il ‘triplete’… La Coppa Italia è già in cassaforte, ora stiamo lavorando duro per gli altri due obiettivi”.

Qualche mese fa, abbiamo chiesto al tuo compagno di squadra Andrea Fondelli dove trovano i giovani come voi già capaci di vincere tanto con la stessa calottina, stimoli e motivazioni per continuare a mantenersi ai vertici con la Pro Recco. Qual è il pensiero del 23enne Francesco Di Fulvio?

“Le motivazioni si trovano da sole… Già il fatto che giochi nella Pro, con tutti i Campioni con cui ti alleni quotidianamente, ti spinge ad allenarti al massimo per essere tutti all’altezza di tutti. Le motivazioni vengono assolutamente da loro…”.

Apriamo il capitolo Settebello. Come vedi l’Italia per il doppio appuntamento internazionale del 2017 Superfinal di World League-Mondiali di Budapest? L’Italia della pallanuoto è praticamente costretta dalla sua storia a salire sempre sul podio…

“Sì, questo è un po’ quello che ci dicono tutti e che noi sappiamo. Il pubblico, la storia, i tifosi ci ‘obbligano’ a salire sempre sul podio… Sono 6-7 anni ormai che siamo sempre tra le prime quattro al mondo. Io, sinceramente, non sento pressioni o pesi di alcun genere. Quest’estate ce la giochiamo contro chiunque, anche senza due colonne come Tempesti e Presciutti”.

Anche se non lo confermerai mai, sei uno dei leader indiscussi della nostra Nazionale. Quanta responsabilità senti sulle tue poderose spalle, quando scendi in acqua per i difendere i colori azzurri? Sei ancora molto giovane eh…

“Sì, appunto perché sono giovane gioco con una certa spensieratezza! Non ci penso a questa cosa dell’essere leader, do il massimo e basta, un leader deve caricarsi la squadra sulle spalle, questa cosa non mi pesa. Ma l’Italia degli ultimi anni non ha mai avuto un solo leader, è la squadra al centro del villaggio”.

Sei tra coloro che considerano il bronzo di Rio una preziosa medaglia conquistata o una ancor più pregiata mancata…?

“Sicuramente dobbiamo sempre fare meglio, non ci dobbiamo mai accontentare… Tuttavia, non me la sento di definirla una ‘medaglia più pregiata mancata’, perché la Serbia meritava l’oro; il risultato della vasca di Rio è stato giusto”.

Uno sguardo agli altri: a parte le solite note, quale squadra pensi possa sorprendere in positivo a Budapest quest’estate? Ci sono nazioni che stanno facendo grandi progressi a livello internazionale…

“Sì, è vero. Secondo me, ci saranno gli Usa che potrebbero essere molto competitivi. E anche la giovane Ungheria padrona di casa potrebbe tornare grande, dopo il rinnovamento anagrafico attuato in questi anni. Sarà sicuramente un Mondiale super-competitivo”.

Fra tre anni invece…?

“Fra tre anni vedrete un gran bel Settebello! Come al solito…”.

Chiudiamo con due domande spensierate. La pallanuoto è disciplina proverbialmente faticosa, che richiede tanti sacrifici ad ogni livello; potessi rinascere sportivo agonista (magari in un’altra famiglia…), in cosa ti cimenteresti per sudare un po’ meno, divertendoti e sentendoti realizzato così come ti capita oggi?

“Allora, partiamo dal presupposto che a me piacciono un sacco tutti gli sport di squadra tranne il calcio… Avrei scelto tra basket, volley e altri sport di squadra calcio escluso. E per sudare un po’ meno, il tennis anche, mi piace tanto”.

Facciamo una dedica speciale a Matteo Aicardi, da ieri 31enne? Ha offerto almeno da bere a tutta la squadra almeno?

“Credo abbia portato da mangiare alla squadra ieri, all’allenamento…ma io non c’ero! Quindi, dediche e auguri solo quando avrà offerto qualcosa anche a me!”. 

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: Renzo Brico

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