Ciclismo
Parigi-Roubaix 2017: l’Italia esce dall’Inferno del Nord con le certezze di Gianni Moscon e Daniel Oss
Si chiude con due note particolarmente positive la Campagna del Nord per i corridori italiani: Gianni Moscon e Daniel Oss, pure con due ruoli molto diversi, sono stati assoluti protagonisti della Parigi-Roubaix 2017, terza Classica Monumento della stagione.
Il giovane Moscon, in forze al Team Sky, ha dimostrato ancora una volta il suo valore: tra i 20 al Fiandre, si è migliorato oggi chiudendo in quinta posizione, a chiudere il gruppetto che si è giocato la vittoria. Nonostante la giovane età il trentino si è sempre fatto trovare nel posto giusto, con una gara d’attacco che l’ha portato a giocarsi addirittura la vittoria. Gli è mancato qualcosa nello scontro diretto con i migliori sul Carrefour de l’Arbre, ma avrà tempo per migliorare in questi frangenti di corsa e crescere dal punto di vista fisico e atletico. Per ora importante rispondere presente quando i capitani del Team Sky (Rowe e Stannard) sono usciti dalla lotta per le prime piazze a causa di problemi vari ed eventuali. Stupisce, inoltre, l’attitudine di Moscon: già nelle scorse gare aveva dimostrato di essere pronto a cogliere il momento giusto, e oggi si è assunto tutte le sue responsabilità, tirando ogni volta che è andato all’attacco per darsi maggiori possibilità di vincere. Dal punto di vista tattico e della gestione delle energie potrebbe migliorare, ma oggi non possiamo che gustarci il sicuro talento per queste corse, che andrà coltivato nelle prossime stagioni. Dopo le prime avvisaglie del 2016, quest’anno si è definitivamente consacrato come uno dei giovani più interessanti del panorama internazionale per quanto riguarda le grandi Classiche del Nord.
Daniel Oss, invece, si è messo a completa disposizione di Greg Van Avermaet. In avanscoperta già a 80 chilometri dall’arrivo, su un tentativo lanciato da Peter Sagan, ha fatto valere le doti da passista e regolarista per rimanere davanti al gruppo per lunghissime fasi assieme a Jasper Stuyven, anche mandando in difficoltà il belga nei tratti in pavé. Alla fine è rimasto da solo al comando e a 25 dall’arrivo si è rialzato per attendere Van Avermaet (che fino a quel momento era rimasto a ruota proprio grazie alla presenza di Oss nel primo gruppo) per scortare il capitano fino al settore di Camphin-en-Pévèle, dove poi si è esaurito il suo compito. Gregario puro, Oss oggi potrebbe aver dimostrato di poter essere anche una seconda punta validissima alla Roubaix: a 30 anni non è sicuramente tardi per ritagliarsi un posto al sole.
Chi invece esce male dalla Regina delle Classiche è Matteo Trentin: impegnato dalla QuickStep-Floors nella Foresta di Arenberg, poco dopo ha perso le ruote di un gruppo ancora folto, probabilmente al gancio dopo il primo sforzo. Peccato, con Terpstra fuorigioco e i soli Boonen e Stybar nel primo gruppo avrebbe potuto finalmente dimostrare di valere anche un ruolo da capitano. in queste corse.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pagina Facebook Team Sky