Senza categoria
Tennis, celestiale Francesca Schiavone! Il ruggito della Leonessa: in trionfo a Bogotà! Monumento da clonare a 36 anni
Francesca Schiavone. Semplicemente. Da clonare. Immensa, superlativa, unica, irripetibile. Una Leonessa capace di resistere all’avanzare dell’età e di rimanere sempre sulla cresta dell’onda, ancora in grado di ruggire conto tutto e tutti quando meno te lo aspetti. La tennista italiana più forte di tutti i tempi ha battuto ancora un colpo, dando una lezione di caparbietà e carisma con il suo solito cuore, trionfando al Claro Open Colsanitas, torneo WTA Internationl a Bogotà.
Sulla terra battuta colombiana (250mila dollari di montepremi) la 36enne milanese ha sconfitto la spagnola Lara Arruabarrena in Finale, conquistando così l’ottavo torneo di una carriera infinita e impareggiabile in cui spiccano il Roland Garros oltre alle memorabili Fed Cup.
Francesca Schiavone si è imposta per 2-0 (6-4; 7-5) al termine di un match palpitante, durato 101 minuti in cui ha dimostrato di crederci davvero fino in fondo, ribaltando un secondo set che sembrava perso e sconfiggendo una rivale di 11 anni più giovane e 103 posizioni più su in classifica (168 contro 65).
La Schiavone è tornare a vincere un torneo dopo 14 mesi (l’ultima volta a Rio de Janeiro il 21 febbraio 2016) e trova la sorpresa più gradita nel suo uovo di Pasqua. Grazie a questo meritatissimo successo, arrivato dopo una settimana perfetta (prima di Bogotà l’italiana non aveva mai vinto due match consecutivi in questa stagione, escluse le qualificazioni di Brisbane), Francesca risale a ridosso delle prime 100 posizioni del ranking e può così ambire ad entrare nel tabellone principale del Roland Garros senza passare dalle qualificazioni (ha vinto l’edizione del 2010 e ha disputato la finale del 2011).
La 36enne si era presentata a Bogotà grazie a una wild card, onorata nel migliore dei modi con la 19esima finale della carriera (in precedenza aveva battuto Kiki Bertens e Johanna Larsson) e, come già detto, con l’ottavo successo personale. La Arrubarrena perde invece il suo primo atto conclusivo (in passato si era imposta a Seoul 2016 e proprio a Bogotà cinque anni fa).
Questi gli otto tornei vinti da Francesca in carriera: Bad Gastein 2007 (ex Tier III), Mosca 2009 (Premier 1), Barcellona 2010 (International), Roland Garros 2010 (Grande Slam), Strasburgo 2012 (International), Marrakech 2013 (International), Rio de Janeiro 2016 (International), Bogotà 2017 (International).
Nel primo set la Schiavone ottiene il break nel secondo game, impedendo all’avversaria di marcare anche un solo punto. Francesca gioca divinamente e dimostra di essere in grandissima forma, issandosi fino al 4-1 dopo aver annullato ben due break point consecutivi.
Il cuore della Leonessa è davvero sbalorditivo nel settimo gioco, dove dimostra ancora di essere una tennista di livello assoluto, quantomeno sotto il profilo della caparbietà. È un game infinito in cui si trova costretta ad annullare ben quattro palle break. Arruabarrena non ne approfitta, l’italiana è glaciale ma successivamente perde il servizio. Sul 5-4 non demorde e chiude il set, vincendo in risposta al terzo tentativo.
Nel secondo set Francesca compie un’altra magia: perde il servizio nel terzo gioco e così è costretta a rincorrere per tutto il tempo. È chiamata a servire nel nono game quando è sotto 5-3 dove deve annullare addirittura tre palle set prima di prolungare la contesa.
Deve zittire l’avversaria anche poco dopo, ma da 30-40 e spalle al muro ancora una volta, risale la china e si garantisce il 5-5. Nessuno la può più fermare: tiene il servizio e poi, sul turno in battuta della spagnola, piazza un paio di colpi eccezionali che la portano al match-point, concretizzato subito al primo tentativo.
Luca46
15 Aprile 2017 at 23:10
Non pensavo fosse ancora capace di una serie di prestazioni consecutive che la riportassero alla vincita di un torneo wta. Infinita, eterna. Mentre il tennis femminile sta precipitando nel baratro.