Tuffi, World Series Kazan 2017: l’Italia tra esordi e speranze future

Le World Series di tuffi facevano tappa in Russia a Kazan e come era prevedibile è stato un autentico dominio cinese, con gli asiatici che hanno completato l’ein plein di ori nella tre giorni russa. Un fine settimana invece di prospettiva e di crescita per la squadra azzurra, che comunque non era al completo vista l’assenza pesante di Andrea Chiarabini. Il tuffatore romano è ancora alle prese con il recupero dall’infortunio alla rotula del ginocchio destro ed ovviamente non ha potuto partecipare alla prova dei 3m sincro in coppia con Giovanni Tocci, venendo dunque sostituito da Francesco Porco. 

L’esordio alle World Series era cominciato anche bene con due ottimi tuffi obbligatori, che avevano proiettato gli azzurri al terzo posto. Purtroppo nei liberi ci sono stati tanti errori e addirittura un nullo nel triplo e mezzo rovesciato raggruppato. Alla fine la coppia italiana ha chiuso al settimo ed ultimo posto.

Restando sul trampolino, esordio alle World Series anche per Elena Bertocchi. La milanese non è riuscita a superare la semifinale A, chiudendo al quinto posto con 229.10 punti.  La tuffatrice azzurra era terza dopo due tuffi, prima di sbagliare il triplo e mezzo avanti carpiato (48.05 punti) e soprattutto il doppio e mezzo rovesciato carpiato (16.50).

Elena ha poi partecipato anche alla prova del sincro misto con Maicol Verzotto. La coppia italiana chiude al settimo posto con 258.33 punti, sbagliando il triplo e mezzo avanti carpiato. Una prova comunque che servirà come esperienza per il futuro.

La gara che maggiormente interessava all’Italia era la prova dei 10m sincro mista con Maicol Verzotto e Noemi Batki. Gli azzurri, sesti ai Mondiali di Kazan 2015 e quarti agli Europei di Londra 2016, partono bene ma chiudono al quinto posto a quota 297.96 punti.  La triestina e il bolzanino erano l’unica coppia sopra i 100 punti insieme alla Cina dopo gli obbligatori (101.40), ma nei tre tuffi liberi e non vanno oltre i 69.12 punti del triplo e mezzo ritornato raggruppato.

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Foto: Davide Gioco