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Volley, Champions League – Perugia, il sogno si spezza in Finale a Roma. Zenit Kazan ingiocabile, Campioni d’Europa per la terza volta consecutiva

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Non c’è stato davvero nulla da fare. Il sogno di Perugia si è spezzato sul più bello contro un avversario oggettivamente più forte e che ha letteralmente dominato la Finale della Champions League 2017 di volley maschile. Lo Zenit Kazan si laurea Campione d’Europa per la terza volta consecutiva, spazzando via i Block Devils con un sonoro 3-0 (25-15; 25-23; 25-14) al termine di una partita che è stata in discussione solo nel combattuto secondo set.

Per il resto la corazzata russa, guidata da coach Alekno (CT della Russia che vinse l’oro alle Olimpiadi di Londra 2012), ha controllato agevolmente l’incontro, consacrandosi al PalaLottomatica di Roma davanti a 10mila spettatori che non sono riusciti a spingere i ragazzi di Lorenzo Bernardi. Lo Zenit Kazan ha conquistato così la quinta Champions League della sua storia (2008, 2012, 2015, 2016, 2017) mentre Perugia ha perso la prima Finale internazionale a cui ha potuto partecipare. Prosegue il digiuno dell’Italia che non riesce a vincere la massima competizione continentale dal 2011 quando Trento si impose di fronte al proprio pubblico del PalaOnda di Bolzano.

I Block Devils erano chiamati a un’autentica impresa che purtroppo non è riuscita. Da organizzatori dell’evento conclusivo tornano a casa a mani vuote e chiudono la stagione senza alcun trofeo, un chiaro flop considerando la faraonica campagna acquisti che aveva portato in Umbria stelle del calibro di Ivan Zaytsev e Marko Podrascanin. C’è tanta delusione per la società del Patron Sirci che ha investito tanto per ospitare la Final Four, ma che è anche stato premiato con l’affetto del pubblico e con degli incassi da capogiro (450mila euro nel corso del weekend).

 

Nel primo set, dopo un avvio equilibrato, Kazan ha preso il largo picchiando forte al servizio e facendosi prendere per mano dagli attacchi di Mikhaylov. Nella seconda frazione c’è stata partita alla pari, punto a punto fino al 23-23 (Perugia ha avuto anche un’occasione per il break fallita da Atanasijevic): in quel momento è arrivata una letale doppietta di Mikhaylov e sul 2-0 la strada è stata tutta in discesa per i russi. Nel terzo parziale 4 aces consecutivi di Leon e 3 bordate dai 9 metri firmate da Anderson hanno definitivamente chiuso i conti.

Partita inverosimile dell’opposto Maxim Mikhaylov, autore di 19 punti (75% in attacco, 3 muri). È stato lui il grande trascinatore dello Zenit Kazan. Ci si aspettava qualcosa in più dal martello Wilfredo Leon, grande stella cubana che ha faticato a esprimersi sui suoi standard prima di salire in cattedra nel terzo set (16 punti, 4 aces, 63% in attacco). Un po’ in ombra l’altro schiacciatore Matt Anderson (7, 3 aces nella parte conclusiva del terzo set). Molto bene il centrale Alexander Gutsalyuk (8, 2 muri) affiancato da Artem Volvich, regia sopra le righe di Alexander Butko, il libero è Alexey Verbov.

Ivan Zaytsev ha provato a dare la scossa ai compagni di squadra, lo Zar credeva nell’impresa, si è messo in luce quando ha potuto ma era praticamente da solo (14 punti, 61% in attacco, 3 muri). Ha deluso l’opposto Aleksandar Atanasijevic (9), la ricezione è crollata sotto il bombardamento al servizio degli avversari. Perugia ha dovuto fare anche a meno dell’infortunato Emanuele Birarelli, al centro hanno giocato Marko Podrascanin (6) e Simone Buti (4), sottotono il martello Alex Berger (2), in cabina di regia Luciano De Cecco che ha faticato a dirigere al meglio i compagni, Andrea Bari il libero che nulla ha potuto contro le bordate dello Zenit Kazan.

 

In precedenza Civitanova aveva conquistato il terzo posto, sconfiggendo il Berlin Recycling Volleys per 3-1 (29-27; 22-25; 25-21; 25-21) nella finalina di consolazione. Ora la Lube si ritufferà nella Finale Scudetto contro Trento, provando a risollevarsi dalla delusione per la sconfitta di ieri contro Perugia.

 

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