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500 Miglia Indianapolis 2017: dopo una gara piena di emozioni e incidenti vince Takuma Sato. Fernando Alonso tradito sul più bello dal motore Honda
L’edizione numero 101 della 500 Miglia di Indianapolis, ricca di tantissimi colpi di scena, incidenti (alcuni veramente terrificanti) ed emozioni (specialmente negli ultimi 30 giri) va a Takuma Sato (Honda) che centra la sua prima vittoria sull’ovale più famoso del mondo dopo una gara intensa e condotta con grande esperienza. Il giapponese precede per appena due decimi l’esperto Helio Castroneves (Chevrolet) e il rookie Ed Jones (Honda).
Completano la top ten Max Chilton (Honda) a lungo al comando nelle ultime battute di gara, Tony Kanaan (Honda) ad appena 1.6 secondi dalla vetta, Juan Pablo Montoya (Chevrolet) sesto, quindi Alexander Rossi (Honda), Marco Andretti ottavo, Gabby Chaves (Chevrolet) nono e Carlos Munoz (Chevrolet) decimo.
E Fernando Alonso? Il due volte campione del mondo della F1 ha disputato una gara di primissimo livello, partendo con calma, gestendo la vettura e rimontando inesorabilmente. Lo spagnolo, all’esordio sull’ovale dell’Indiana ha messo in mostra una guida impeccabile, grande cattiveria con sorpassi davvero eccezionali e una condotta di gara perfetta. Gli è mancato l’aiuto della sua macchina negli ultimi chilometri di gara. Per il resto non ha nulla da recriminare avendo fatto vedere di poter vincere la celebre 500 Miglia e che, anzi, senza quello stop, era uno dei grandi favoriti per il rush finale.
La gara ha preso il via con la consueta bagarre e un Alonso che, da quinto, si ritrova subito in nona posizione. Diversi piloti si susseguono al comando, mentre in pista succede un po’ di tutto. In particolare, dopo circa mezzora di corsa, si verifica il terribile incidente che ha visto coinvolti Jay Howard (Honda) che va a travolgere Scott Dixon (Honda) facendolo decollare e schiantare nelle barriere. Le immagini sono impressionanti. La vettura di Dixon si sbriciola letteralmente (perdendo completamente il motore) ma, grazie a Dio, nessun problema per i protagonisti. Tra i quali Castroneves che si vede passare sopra la testa la Honda del neozelandese.
Da questo momento in avanti si corre poco e se lo si fa, è dietro alle tante Safety Car (ne arriveranno anche per l’incidente di Buddy Lazier e Conor Daly). Come se non bastasse si susseguono numerosi “Caution” per colpa di detriti sparsi in pista che, sostanzialmente, congelano la 500 Miglia fino al giro 130.
A 70 giri dal termine è Ryan Hunter-Reay (Honda) a prendere la testa della corsa, inseguito da Alonso, Rossi e Castroneves. Altri “Caution” scombussolano la classifica e molti piloti tentano strategie varie ai pit-stop. Al giro 137 un’altra grande sorpresa: Hunter-Reay si deve ritirare per colpa dell’esplosione del motore. Alonso coglie l’occasione per completare un’altra sosta ai box (giro 139) seguito da quasi tutto il gruppo.
Dopo l’ennesima ripartenza lo spagnolo è dodicesimo dietro a Kanaan, ma davanti a Montoya, Sato, Power e Rossi. La risalita lo porta al nono posto a 38 giri dalla fine, in attesa che anche i primi della classe effettuino la loro sosta.
Gli ultimi 30 giri sono un tutti contro tutti, senza più pit stop in programma con Max Chilton davanti a tutti.
A 21 giri dalla fine arriva la notizia shock: Fernando Alonso si deve ritirare per colpa del motore Honda che esplode in rettilineo e lo appieda. Ancora una volta il propulsore nipponico non da una mano al campione asturiano.
Le emozioni non sono finite, dato che al giro numero 183 si verifica un mega incidente con coinvolte numerose vetture. Sono out James Davison (a lungo al comando nella seconda parte di gara) Oriol Servia (che ha scatenato la carambola), James Hinchcliffe, Will Power e Josef Newgarden (che rientrerà in gara in qualche modo).
La bandiera verde viene data nuovamente a 11 giri dalla fine con Chilton ancora davanti a tutti, Castroneves, però, lo sopravanza a 6 giri dalla fine con una manovra all’esterno davvero spettacolare. Un giro più tardi è Sato a prendere il comando delle operazioni e nelle ultime miglia non si volta più indietro andando a vincere davanti a Castroneves e Ed Jones. 200 giri davvero intensi. La 500 Miglia non tradisce mai.
alessandro.passanti@oasport.it
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