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500 Miglia Indianapolis 2017: Fernando Alonso e l’irresistibile richiamo della vittoria. Il fuoco non si è placato dopo anni di anonimato
3 ritiri, uno dei quali prima dello start, un 14° ed un 12° posto sono i risultati Fernando Alonso in questa prima parte di stagione in F1. Un’agonia per il pilota spagnolo che ormai da quasi tre anni continua a combattere più che con i piloti in pista con il motoristi della Honda incapaci di sostenere il telaio McLaren a dovere. Sono ormai famosi i team radio di Fernando con riferimenti a dir poco negativi nei confronti del propulsore nipponico. Il 2 volte campione del mondo, costretto a navigare nelle posizioni che non gli competono venendo sverniciato il più delle volte in rettilineo, aveva due strade: appendere il casco al chiodo oppure cercare nuove sfide.
L’animo da combattente del 35enne di Oviedo ha portato ad una decisione diversa da una vita tranquilla vissuta a velocità ridotte. La decisione di partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis al volante della Dallara del Team Andretti Honda e non al GP di Monaco (sesto round iridato del Mondiale di F1) è frutto della voglia di lottare e trovare nuovi stimoli per correre. L’iberico sembrava, infatti, quasi prigioniero di una situazione paradossale, scelta però anche da lui nel momento dell’accordo con il team di Woking.
Un segnale di un prossimo abbandono di Fernando per gareggiare altrove? Difficile da dire. Di sicuro per un vincente come lo spagnolo, il non poter aspirare al massimo è una sofferenza immensa e la ricerca della magica doppietta (titolo mondiale-500 Miglia) è un qualcosa di assai stimolante. L’iridato del 2005-2006 vuol ripetere la stessa impresa riuscita ad altri piloti del passato vale a dire Jim Clark, Graham Hill, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi e Jacques Villeneuve. In questo senso è il mitico pilota scozzese ad avere un anello di congiunzione ideale con Alonso. Egli, infatti, nel 1965 rinunciò al GP di Montecarlo per vincere nel catino dell’Indiana scrivendo una pagina di storia più unica che rara: trionfare nello stesso anno sia lungo l’ovale stelle e strisce che nel campionato del mondo di Formula Uno.
Per Nando quest’ultimo obiettivo non potrà essere centrato per le oggettive deficienze tecniche della McLaren. Tuttavia, il quinto tempo nel corso delle qualifiche sul tracciato americano è un chiaro indizio che il campione asturiano vuol recitare un ruolo da protagonista e chissà….
giandomenico.tiseo@oasport.it
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