Vela

America’s Cup 2017: le imbarcazioni partecipanti alle Bermuda, Oracle sfida cinque challenger

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Il Defender Oracle Team Usa più i neozelandesi di Emirates Team New Zealand, i britannici di Land rover BAR, gli svedesi di Artemis Racing, i giapponesi di Softbank Japan e i francesi di Groupama Team France saranno i protagonisti dell’America’s Cup 2017. La 35^ edizione della Coppa più famosa della vela vedrà all’opera alle Bermuda gli AC50, mostri volanti con velocità di punta anche di 48 nodi (circa 90 km all’ora).

Oracle Team Usa – Il defender di Coppa America negli ultimi giorni ha testato una via di mezzo dei pedali scelti dai rivali neozelandesi. La soluzione dei quattro ciclisti davanti, wing trimmer e timoniere ha subito una variazione nella barca a stelle e strisce: davanti restano i quattro grinder su due postazioni, poi c’è il timoniere mentre il wing trimmer passa dietro ed è lui che pedala a supporto. Questa novità lascia pensare che gli americani con Jimmy Spithill al timone temano, e parecchio, i rivali neozelandesi, già avversari nell’edizione del 2013.

Team New Zealand – I rivali più pericolosi nonostante un profilo basso per moti mesi. Le proteste non sono certamente mancate contro il Defender Oracle ma a far parlare sono stati sopratutto i ciclisti portati in barca al posto dei coffe grinder. Una scelta copiata parzialmente da Oracle proprio in questi giorni e che potrebbe essere un bel jolly da giocarsi alle Bermuda. Peter Burling al timone il valore aggiunto.

Artemis racing – La barca svedese ha subito poco tempo fa un altro ribaltamento per fortuna meno drammatico di quello di San Francisco. Durante un allenamento alle Bermuda Artemis Racing ha letteralmente distrutto il suo AC45 impiegato per mettere alla prova alcune soluzioni da applicare poi sull’AC50. I test comunque hanno mostrato una barca, Magic Blue, competitiva e uno skipper, Nathan Outteridge, pronto a dare battaglia. Ci sarà anche l’italiano Francesco Bruni. 

Land rover BAR – Portare l’America’s Cup in Inghilterra dopo 166 anni. Questo è l’obiettivo di sir Ben Ainslie, il fuoriclasse della vela olimpica (4 ori e 1 argento ) pronto a una nuova impresa con la barca che porta il nome Rita. “Nel 1992 appena 15enne, andavo in Optimist e stavo partecipando al Mondiale di Tenerife. Mia madre che era insieme a me, si era imbattuta in una piccola chiesetta dedicata a Santa Rita. Mi portò un santino che misi nel mio giubbotto di salvataggio e da lì in poi ogni barca timonata prese il nome di Rita”. Sulla carta il terzo incomodo per la vittoria finale.

Groupama Team France – Franck Cammas è alla testa di un progetto ambizioso che vede una barca progettata sotto la guida del tedesco Martin Fischer e da una trentina di architetti navali e ingegneri in cui spiccano il  franco-argentino Juan Kouyoumdjian e il brasiliano Horacio Carabelli. L’AC 45 è stato costruito in meno di sei mesi e sarà sostanzialmente la copia dell’AC50 che vedremo alle Bermuda, diverso soltanto nelle dimensioni. 

Softbank Japan – Secondo i neozelandesi la copia di Oracle. Al di là delle polemiche questa sarà una grande opportunità per il Giappone, di nuovo rappresentato nella Coppa più ambita della vela a distanza di 17 anni dall’ultima volta (Nippon Challenge nel 1999-2000). Clone o no, i rapporti stretti con il Defender sono sotto gli occhi di tutti, non resta che aspettare le regate per vedere come si comporteranno i nipponici capitanati da Dean Barker.

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