Calcio
Calcio, Champions League 2017 – La Vecchia Signora senza corona: quante finali perse! Quest’anno si può cambiare la storia
Missione compiuta per la Juventus di Massimiliano Allegri: vittoria 2-1 allo Stadium anche nella semifinale di ritorno di Champions League 2017 contro il Monaco e qualificazione alla finale di Cardiff (3 giugno). Un’altra prestazione convincente del gruppo bianconero che solo nell’ultimo quarto d’ora ha un po’ staccato la spina favorendo la marcatura di Kylian Mbappé ponendo fine all’inviolabilità della porta di Gigi Buffon nella fase ad eliminazione diretta. Tuttavia i 690′ senza subire gol consentono ai torinesi di battere il record d’imbattibilità del Milan nella massima competizione continentale per club.
Una Juve che dunque si proietta all’ultimo atto in attesa di sapere chi tra Real Madrid ed Atletico Madrid sarà il prossimo avversario. Con ogni probabilità, visto il 3-0 del Santiago Bernabeu, dovrebbero essere i Blancos a scendere in campo in Galles tra poco meno di un mese e la sfida si preannuncia decisamente esaltante: da un lato il miglior attacco della Champions (Real) e dall’altro la miglior difesa (Juve). Chi vincerà?
Guardando alla tradizione, Allegri dovrà cambiare una tradizione altamente negativa per la “Vecchia Signora” negli ultimi atti. In otto finali disputate nella sua storia, infatti, la compagine di Torino è stata sconfitta in ben 6 occasioni vincendo solo nel 1985 contro il Liverpool, nella tragica notte dell’Heysel, e nel 1996 ai calci di rigore contro l’Ajax. Da quell’incontro dello Stadio Olimpico di Roma, sono arrivate 4 sconfitte consecutive: nel 1997 contro il Borussia Dortmund annoverante tanti calciatori che avevano fatto parte del gruppo juventino e giocato in Italia (3-1, doppietta di Riedle, Ricken ed il gol dell’illusione di Del Piero); nel 1998 contro il Real (1-0, gol di Mijatovic in palese posizione di fuorigioco); nel 2003 contro il Milan nella lotteria dei penalty a Manchester e nel 2015 poi contro Barcellona (3-1 con marcature di Rakitic, Suarez, Neymar e Morata per il momentaneo 1-1). Andando più indietro nel tempo: nel 1973 la Juventus fu superata dal fortissimo Ajax (1-0 firmato Rep e terzo successo consecutivo dei “Lancieri” di Johan Cruijff) e nel 1983 ko contro l’Amburgo (1-0 con quel tiro di Magath che tagliò le gambe ai bianconeri favoriti della vigilia).
Questa squadra può dunque invertire il trend nella nona esibizione in finale? A conti fatti, le possibilità ci sono. La Juve 2016-2017, a differenza delle precedenti, sembra avere una mentalità molto più europea. Il gioco proposto dal tecnico livornese, forgiato da una difesa di ferro (solo 3 reti subite in quest’edizione 2017), ha anche nelle qualità dei propri attaccanti un punto di forza. Si è infatti, giustamente, sottolineato la grande organizzazione a protezione di Buffon ma lo è altrettanto anche l’estrema lucidità delle punte nel saper essere letali negli ultimi 30 metri. Calciatori del calibro di Paulo Dybala (doppietta contro il Barcellona nel match d’andata dei quarti di finale, 4 reti in Europa e 17 marcature in totale tenendo conto del campionato e della Coppa Italia) e Gonzalo Higuain (due gol nella semifinale d’andata nel Principato; 5 in totale in Champions e 32 realizzazioni stagionali nelle competizioni ufficiali con la maglia bianconera) hanno tutto per trovare la via della rete con facilità, coadiuvati da una formazione abile in entrambe le fasi.
Pertanto, il 3 giugno, questo gruppo ha tutto per portarsi a casa un trofeo che manca da troppo tempo in quel di Torino.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da profilo twitter Champions League