Canoa
Canoa velocità, Coppa del Mondo Szeged 2017: la canadese azzurra risplende, da rivedere il settore kayak
È presto per dare giudizi ma la tappa di Coppa del Mondo di Szeged ha fornito indicazioni importanti per la squadra del DT Guglielmo Guerrini. Partiamo dalle notizie positive che arrivano dalla canadese con Carlo Tacchini ormai tra i big del C1 1000 metri. Il finalista di Rio 2016 non è andato lontano da quel podio conquistato qualche anno fa da Sergiu Craciun. Un legno dal gusto dolcissimo in una finale di alto livello con il ceco Martin Fuksa primo, il brasiliano Isaquias Queiroz Dos Santos secondo e il polacco Tomasz Kaczor terzo.
Storica pure la doppia finale nel C2 1000 ottenuta dai fratelli Craciun e dai poliziotti Luca Incollingo-Daniele Santini. Qualche anno fa un risultato del genere sarebbe stato inimmaginabile, oggi, considerando anche l’ottima prova di Davide Cestra, l’Italia può godersi un movimento giovane e in salute.
Ci si aspettava qualcosa di più invece dal settore kayak dove non può soddisfare la finale C del K2 1000 metri di Giulio Dressino e Nicola Ripamonti. In un periodo di carichi di lavoro il risultato degli azzurri non preoccupa tuttavia, il tempo fatto registrare nell’ultima gara dai finanzieri è un ulteriore conferma. Ormai una realtà tra i senior anche Tommaso Freschi e Luca Beccaro, subito alle spalle dei finalisti olimpici.
I big della disciplina sono ancora un passo avanti invece per Michele Bertolini. Il prodotto della Canottieri Ticino, in grande spolvero in questi mesi, ha pagato qualcosina di troppo in semifinale mentre può ritenersi soddisfatto Riccardo Spotti, terza freccia (mancava Manfredi Rizza) dello sprint azzurro.
Il balletto propiziatorio postato sui social è servito infine a Francesca Genzo e Susanna Cicali per acciuffare l’argento nel K2 200 metri. Specialità non olimpica è vero ma il valore di questo risultato è fondamentale per dare fiducia a un gruppo chiamato nel prossimo quadriennio a rilanciare un settore arenatosi con il ritiro di Josefa Idem. Per Francesca Genzo c’è la mano anche in questo caso della Canottieri Ticino, società che si conferma fonte vitale di atleti.
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Foto di Pier Colombo