Calcio
Champions League 2017: Juventus, va cancellato il tabù delle finali perse!
“Basta con questa negatività”. Sono queste le parole di Massimiliano Allegri, nella settimana che porterà la Juventus a disputare la sua nona finale di Champions League della storia, contro il Real Madrid, al Millennium Stadium di Cardiff (Galles) il 3 giugno. Il bilancio di 2 vittorie e ben 6 sconfitte risuona spesso nelle orecchie del tecnico livornese il quale, al di là di quanto dichiarato in conferenza stampa, vuol invertire la tendenza.
Esperienza in finale
Juventus
• La Juventus è alla nona finale di Coppa dei Campioni e ha perso le ultime quattro. Il bilancio complessivo è V2 S6:
1972/73: AFC Ajax – Juventus 1-0
1982/83: Hamburger SV – Juventus 1-0
1984/85: Juventus – Liverpool FC 1-0
1995/96: Juventus – AFC Ajax 1-1 (dts, Juventus vince 4-2 ai rigori)
1996/97: Borussia Dortmund – Juventus 3-1
1997/98: Juventus – Real Madrid CF 0-1
2002/03: Juventus – AC Milan 0-0 (dts, Milan vince 3-2 ai rigori)
2014/15: Juventus – FC Barcelona 1-3
Concretezza e praticità sono le armi messe in mostra dai campioni d’Italia in questa “Campagna europea 2017”. Le sole tre reti subite in tutto il percorso continentale e l’unica marcatura (ad opera di Kylian Mbappé) nella fase ad eliminazione diretta descrivono la grande organizzazione difensiva del club bianconero, capace di lasciare a bocca asciutta anche il trio delle meraviglie del Barcellona Leo Messi, Luis Suarez, Neymar. E’ dalla ormai consolidata BBBC che il mister toscano partirà per disinnescare le trame offensive del Real, miglior attacco della Champions guidato da Cristiano Ronaldo (10 reti all’attivo, 8 delle quali nei quarti e nelle semifinali).
In più la Juve, come detto, dovrà cercare di cambiare la propria storia poco lusinghiera una volta giunta all’ultimo atto di questa competizione. L’ultimo trionfo della squadra torinese risale al 1996 quando la formazione di Marcello Lippi superò ai calci di rigore l’Ajax allo Stadio Olimpico di Roma. Da quell’incontro sono arrivati 4 ko consecutivi: nel 1997 contro il Borussia Dortmund annoverante tanti calciatori che avevano fatto parte del gruppo juventino e giocato in Italia (3-1, doppietta di Riedle, Ricken ed il gol dell’illusione di Del Piero); nel 1998 contro il Real (1-0, gol di Mijatovic in palese posizione di fuorigioco); nel 2003 contro il Milan nella lotteria dei penalty a Manchester e nel 2015 poi contro Barcellona (3-1 con marcature di Rakitic, Suarez, Neymar e Morata per il momentaneo 1-1). Andando più indietro nel tempo: nel 1973 la Juventus fu superata dal fortissimo Ajax (1-0 firmato Rep e terzo successo consecutivo dei “Lancieri” di Johan Cruijff) e nel 1983 ko contro l’Amburgo (1-0 con quel tiro di Magath che tagliò le gambe ai bianconeri favoriti della vigilia).
Questo gruppo riuscirà quindi a sfatare il tabù? Potrebbe essere. A differenza delle precedenti, la compagine 2016-2017 sembra avere una mentalità molto più europea. Il gioco proposto da Allegri ha anche nelle qualità dei propri attaccanti un punto di forza. Si è infatti, giustamente, sottolineato la grande organizzazione a protezione di Buffon ma lo è altrettanto anche l’estrema lucidità delle punte nel saper essere letali negli ultimi 30 metri. Calciatori del calibro di Paulo Dybala (doppietta contro il Barcellona nel match d’andata dei quarti di finale, 4 reti in Europa e 17 marcature in totale tenendo conto del campionato e della Coppa Italia) e Gonzalo Higuain (due gol nella semifinale d’andata nel Principato; 5 in totale in Champions e 32 realizzazioni stagionali nelle competizioni ufficiali con la maglia bianconera) hanno tutto per trovare la via della rete con facilità, coadiuvati da una formazione abile in entrambe le fasi.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Gianfranco Carozza