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Formula 1
F1, analisi GP Monaco 2017: la Ferrari sbanca Montecarlo, Red Bull in crescita, giornata grigia per la Mercedes, buone prove per Toro Rosso e Haas
6210 giorni dopo la Ferrari torna a vincere a Montecarlo, mentre era dal GP di Germania del 2010 che non arrivava addirittura una doppietta. È Sebastian Vettel a riportare la “Rossa” sul gradino più alto del podio sul circuito più famoso del mondo che precede Kimi Raikkonen dopo una gara dominata dai due ferraristi e decisa dal sorpasso ai box del tedesco. Completa il podio un ottimo Daniel Ricciardo che porta la sua Red Bull fino a dove si pensava non potesse arrivare, mentre giornata con pochi sorrisi per la Mercedes con Valtteri Bottas che rimane a bocca asciutta, mentre Lewis Hamilton arriva in settima posizione e, oggettivamente, partendo così indietro, non poteva fare molto di più. Strepitoso sesto posto per Carlos Sainz (Toro Rosso) mentre buone notizie per la Haas che mette entrambi i piloti in zona punti. Weekend disastroso per Sauber e McLaren che concludono la loro gara per colpa di incidenti assortiti.
FERRARI – Terza vittoria stagionale per un Sebastian Vettel in versione “cannibale”. Il leader del campionato gestisce senza patemi la prima parte di gara per sferrare l’attacco quando Kimi Raikkonen (al giro 35) decide di andare a fare il suo pit stop. A quel punto il quattro volte campione del mondo ha inanellato una serie di giri impressionanti (1:15.587 e 1:15.238 uno dietro l’altro) che gli hanno permesso di prendere il comando e non mollarlo più fino alla fine. Deluso, ovviamente, il finlandese, che cullava il sogno di un ritorno al successo (che manca dal 2012) ma il passo di Vettel oggi era impossibile per tutti. La SF70H sbarcava nel Principato con i favori del pronostico che, visti i risultati, sono stati ampiamente confermati. Sfruttati partenza (stavolta nessun tentennamento rispetto a Sochi) passo corto, trazione, strategie (nel tener fuori Vettel più a lungo) e comportamento con gli pneumatici (su un asfalto rovente da 54°) per dominare su una pista che raramente ha regalato sorrisi alla scuderia del “Cavallino rampante”. 196 punti nella classifica Costruttori e Vettel a +25 su Hamilton in quella piloti. Neppure il più ottimista dei tifosi Ferrari se lo poteva immaginare prima di Melbourne.
RED BULL – Seconda forza di giornata e del fine settimana. Daniel Ricciardo porta la RB13 per la seconda volta consecutiva sul podio, mentre l’arrembante Max Verstappen chiude quinto alle spalle di Valtteri Bottas con enorme rammarico perchè, senza un pit stop anticipato rispetto al compagno, sul podio ci sarebbe dovuto finire lui. Il team, invece, lo rimanda in pista nel traffico e l’olandese vede svanire in quel momento ogni sogno di gloria. Il bicchiere per il team di Milton Keynes è assolutamente pieno e non lo diciamo tanto per i punti conquistati, quanto perchè la vettura sta crescendo (a Montecarlo era richiesto poco motore inoltre) e dal GP del Canada arriveranno importanti novità per fare un ulteriore passo in avanti.
MERCEDES – Dopo quattro anni di trionfi davanti al Principe Ranieri, è arrivata una domenica davvero grigia per le “Frecce d’argento”. Valtteri Bottas le ha provate tutte per tenere il podio, e ad inizio gara sembrava poter fare paura anche alle Ferrari, ma il quarto posto finale è poca cosa. Lewis Hamilton, che aveva compromesso la sua gara nelle qualifiche, chiude settimo e si mette alle spalle un fine settimana nel quale ha dovuto sempre lottare con una W08 che, dopo un inizio eccellente, ha cambiato volto risultando inguidabile.
TORO ROSSO – Sesto, brillante, posto di Carlos Sainz che dopo ottime qualifiche si conferma in gara con una prova solida nella quale ha saputo anche tenere a bada un avversario ostico come Lewis Hamilton. La vettura di Faenza sta migliorando giorno dopo giorno e si vede, peccato per il ko di Daniil Kvyat (speronato da Sergio Perez) che poteva portare altri punti al team.
HAAS – Romain Grosjean, dopo tante sofferenze, rinasce a Montecarlo e chiude ottavo, mentre Kevin Magnussen è decimo e porta ossigeno importante alla classifica del team a stelle e strisce che, passo dopo passo, si fanno vedere sempre più spesso ai piani alti.
WILLIAMS – Il nono posto finale di Felipe Massa è davvero un brodino e più demerito dei ko altrui. La vettura anglosassone prosegue in un periodo negativo completato dal ritiro di Lance Stroll che, anche quando non ha colpe, non riesce a portare al traguardo la sua macchina.
RENAULT – Nico Hulkenberg fuori sin da subito per la rottura del motore, mentre Jolyon Palmer è undicesimo sotto la bandiera a scacchi dopo una prova anonima nella quale ha sfruttato i ritiri di chi lo precedeva.
FORCE INDIA – Una delle delusioni di giornata. Ci si attendeva molto di più da Sergio Perez e Esteban Ocon ma, per errori pagati a caro prezzo (non ultimo il botto del messicano contro Kvyat) arrivano fuori dalla zona punti su una pista nella quale potevano, e dovevano, fare di più.
MCLAREN – Seconda grande delusione di oggi. Sembra strano da dire per una scuderia che, quasi mai, vede le proprie vetture concludere le corse. Ma, a Monaco, le aspettative, e le potenzialità, erano ben diverse. Stoffel Vandoorne e Jenson Button entrambi in Q3 erano un buon viatico, ma la penalità dell’inglese (che l’ha fatto scattare dai box) ha iniziato a rendere tutto più complicato. Il rientrante sostituto di Fernando Alonso ha lottato tutta la gara con Pascal Wehrlein (più lento di lui) senza poterlo sorpassare, compromettendo un buon risultato. Alla fine Button ha completato la frittata speronando il tedesco e mandandolo letteralmente contro le barriere. Vandoorne, invece, dopo una prova che lo vedeva a punti, rovina tutto andando a sbattere a Saint Devote dopo un sorpasso subito da Sergio Perez appena dopo la Safety Car.
SAUBER– Due ko che lasciano ancora una volta a zero la scuderia svizzera. Sfortunato Pascal Wehrlein, messo fuori causa da Button, grave errore, invece, per Marcus Ericsson che, dopo la Safety Car è andato contro le barriere.
alessandro.passanti@oasport.it
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