Formula 1

F1, GP Spagna 2017: i precedenti della Ferrari a Barcellona. Schumacher mago della pioggia e baciato dalla fortuna, Alonso che spettacolo!

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Il grande Circus della F1 fa rotta su Barcellona (Spagna), per il quinto appuntamento del Mondiale 2017. La Ferrari arriva al round catalano in vetta alla graduatoria iridata dei piloti con Sebastian Vettel a quota 86 punti e 13 lunghezze di vantaggio su Lewis Hamilton. 2 vittorie e 2 secondi posti il bilancio del tedesco del Cavallino Rampante nei primi 4 round della stagione, motivato a centrare il bersaglio grosso lungo i 4.655 Km del Montmeló. La SF70H si è dimostrata una vettura veloce in ogni condizione e su una pista nella quale l’apporto aerodinamico è assai importante le chance per salire sul gradino più alto del podio ci sono tutte.

Una convinzione che può forgiarsi anche sulla tradizione: la scuderia di Maranello è infatti quella con il maggior numero di successi in terra iberica (12) contro gli 8 della McLaren ed i 7 della Williams.

Pos. Costruttore Vittorie
1 Ferrari 12
2 McLaren 8
3 Williams 7
4 Lotus 6
5 Red Bull 3
6 Mercedes 2
7 Alfa Romeo 1
= Matra 1
= Tyrrell 1
= Ligier 1
= Benetton 1
= Renault 1
= Brawn GP 1

Tra i trionfi degni di menzione, guardando ai tempi recenti, vale la pena ricordare le gare del 1996, 2001 e del 2013.

MICHAEL SCHUMACHER MAGO DELLA PIOGGIA

Era il 1996 e la pioggia torrenziale abbattutasi sul circuito spagnolo fece pensare ad una partenza rinviata e dietro la Safety Car. Niente di tutto questo: via regolare su un tracciato affine ad una piscina. A monopolizzare la prima fila c’erano le due Williams di Damon Hill e Jacques Villeneuve, velocissime in condizioni d’asciutto; in terza piazza Michael Schumacher, al suo primo anno in Ferrari e da campione del mondo. L’acqua non ispirava bei ricordi al tedesco, guardando a qualche settimana prima quando l’iridato 1994-1995 poleman a Montecarlo (prima pole con la Rossa) uscì di scena al primo giro. Anche stavolta la prima tornata non era esaltante: da terzo a sesto in poche curve. Ma stavolta Michael reagiva da campione, inanellando giri veloci su giri veloci. Un passo di 3/4 secondi più rapido di tutti gli altri che in poco tempo lo portava in prima posizione mentre Hill andava in testa coda e Villeneuve era costretto a vedere quel fulmine rosso allontanarsi sempre di più. Michael arriverà al traguardo con 45″ di vantaggio sulla Benetton di Jean Alesi e 48″ sul canadese del team di Grove. Fu il primo successo da ferrarista per il Kaiser il quale, da quel nubifragio iberico, iniziò così il suo sodalizio vincente con la squadra italiana.

SCHUMI, UN RAGAZZO FORTUNATO

C’è sempre il pilota di Kerpen nel nostro viaggio al passato. Stavolta prendiamo in considerazione il 2001, uno dei campionati dominati dalla Ferrari, con 9 vittorie di Schumi, valso il secondo titolo mondiale in Ferrari ed il quarto della sua carriera. Il teutonico arrivava a Barcellona dopo aver vinto in Australia e Malesia sfruttando una macchina, la F2001, performante in ogni condizione. Una velocità che si evidenziò nel corso delle qualifiche con la pole position. Il rivale era Mika Hakkinen sulla McLaren, due volte iridato (1998-1999), in quegli anni il rivale più qualificato di Michael. Il GP vedeva i due avversari andare via su un passo inarrivabile per chiunque altro. La vettura, stavolta, sembrava tradire Schumacher: vibrazione sulla Rossa e rallentamento obbligato. Mika, con diversi secondi vantaggio, pregustava già il successo ma la beffa delle beffe: guasto alla frizione nell’ultima tornata ed a poche curve del traguardo lo stop. Un ritiro amarissimo per lo scandinavo che potrà riassumere così tutta la sua stagione di segno negativo.

FERNANDO ALONSO, L’UOMO DALLE PARTENZE BRUCIANTI

Veniamo, infine, all’ultimo successo del Cavallino Rampante in Catalogna, quello del 2013. Il quinto posto di Fernando Alonso del sabato poteva essere interpretato come un risultato negativo. Tuttavia, la classe del pilota di Oviedo era tale che uno start eccellente ed un sorpasso da urlo alla curva 3 all’esterno su Lewis Hamilton (Mercedes) e Kimi Raikkonen (Lotus) lo proiettavano in terza posizione dietro all’altra Freccia d’Argento di Nico Rosberg ed alla Red Bull di Sebastian Vettel.

La gestione della corsa fu magistrale, il passo gara eccellente e la strategia lungimirante. Tutti gli ingredienti si fusero per portare Fernando sul podio più alto mentre gli altri, tra problemi di affidabilità ed eccessivo degrado degli pneumatici, annaspavano. Una festa “Rossa” completata dal podio di Felipe Massa (3°) in una domenica catalana da incorniciare per Maranello.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da youtube

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