Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Formula 1
F1, GP Spagna 2017: un feeling non perfetto con la Mercedes, superVettel con Ferrari e lo scomodo Bottas. Quante grane per Lewis Hamilton!
Dopo un Mondiale F1 2016 in cui ha dovuto ingoiare un boccone amarissimo, perdendo il titolo in volata a favore del suo ex compagno di squadra, Nico Rosberg, forse Lewis Hamilton si sarebbe aspettato un inizio ben diverso di campionato, nel 2017. Venuto a mancare lo “scomodo” iridato tedesco, con cui i rapporti, in pista e fuori, erano ormai giunti ai minimi termini, tutto sembrava apparecchiato per una annata tranquilla: conferma in Mercedes, su di una vettura capace di annichilire la concorrenza nel triennio precedente, e dunque presumibilmente ancora senza rivali; nuovo “vicino” di box, un Valtteri Bottas tutto da scoprire a certi livelli, arrivato in Mercedes quasi per caso e comunque visto come il più classico dei gregari del campione di turno, buono a portare punti per la classifica costruttori ma non in grado di avere acuti fastidiosi per la prima guida designata. Ed invece, le cose stanno andando diversamente.
Innanzitutto perché quest’anno un avversario sembra esserci, e non è interno al proprio garage: la Ferrari condotta da un Sebastian Vettel carico, tirato a lucido e motivato come non mai a provare a riportare il titolo a Maranello, esaltato dal poter nuovamente avere a disposizione macchine incollate al terreno a centro curva, capaci di fare velocità. E già questa è una prima variabile non da poco, perché meno “controllabile” ed indipendente dallo sforzo profuso dal 32enne inglese: se Mercedes non dovesse lavorare altrettanto bene quanto la diretta rivale italiana, Hamilton rischia di trovarsi con le armi spuntate nell’ipotetico duello, a differenza della situazione vissuta nel triennio precedente, in cui poteva condividere la medesima situazione tecnica con il rivale diretto in ottica titolo. Non a caso, alcuni segnali di maggiore pressione sono giunti proprio in un paio di occasioni in questo inizio 2017: in Australia, laddove l’inglese ha corso in maniera concitata anche quando era al comando, sollecitando a più riprese un repentino cambio gomme, costato però di fatto la vittoria in favore di Vettel; in Russia, con Hamilton in difficoltà per l’intero week-end e quasi rassegnato al piazzamento giù dal podio anche nelle dichiarazioni pre-gara, riconoscendo l’implicita superiorità della Ferrari sul circuito di Sochi, non del tutto testimoniata, tuttavia, dal risultato finale della corsa.
Le difficoltà di Lewis nascono però anche internamente, poiché il britannico della Mercedes non sembra avere un feeling ottimale con la vettura, faticando in particolare ad essere preciso ed efficace sull’anteriore, parte della macchina storicamente da lui sollecitata per via dello stile di guida aggressivo che lo connota. Non a caso, interventi di sviluppo sono previsti in quell’area da parte del team tedesco, già a partire dall’appuntamento di Barcellona, presumibilmente per venire incontro alle esigenze del tre volte campione del mondo. Affiatamento non perfetto che è la causa di un altro cruccio di questo inizio campionato, cioè l’imprevedibile fastidio che Bottas sta incominciando a dare in termini di prestazioni e risultati: la pole position ottenuta in Bahrain dal finnico, culminata con l’ordine di scuderia utile a farlo stare dietro ad Hamilton, sono stati due segnali che avevano fatto intuire qualcosa. La gara della Russia di settimana scorsa è stata, dunque, una conferma di una situazione interna che sta, se non girando a favore di Bottas (prematuro sostenere ciò), sicuramente prendendo una piega diversa dal preventivabile. Specie per gli effetti che farà su un Hamilton che, se in carriera ha saputo esaltarsi e tirare fuori il meglio di sè contro avversari forti, tanto in pista quanto a livello di presenza carismatica fuori da essa, ha dimostrato di soffrire maggiormente profili di compagno di squadra “moderati”, che lo rendono a volte quasi incapace di mettere in pista una pronta reazione, caratterizzata da ferocia agonistica e determinazione, poiché non stimolato dal fuoco di una accesa rivalità.
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
davide.brufani@oasport.it
FOTOCATTAGNI