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Giro d’Italia 2017, a Dumoulin manca solo l’esame alpino. Quintana non fa la differenza, Nibali attende la terza settimana

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Ora nessuno ha più dubbi: Tom Dumoulin (Team Sunweb) può davvero vincere il Giro d’Italia 2017. Impressionante la prova di forza dell’olandese ad Oropa. Si è gestito nel momento in cui è scattato Nairo Quintana, incaricandosi in prima persona dell’inseguimento al colombiano, salendo del proprio passo, prima di piazzare un’accelerazione micidiale negli ultimi 500 metri. Una progressione di pura potenza, con cui ha staccato Quintana ed è andato a conquistare il successo della quattordicesima tappa. Tatticamente, il 26enne olandese non ha sbagliato nulla.

La condizione di forma di Dumoulin appare eccellente e l’entusiasmo rappresenta un ulteriore valore aggiunto. Resta, probabilmente, un unico grande esame in vista di Milano: il tappone alpino di martedì, quando i corridori dovranno affrontare il Mortirolo (dal versante meno impegnativo) e per due volte lo Stelvio. Lì, dove osano le aquile, la tenuta del formidabile passista dei Paesi Bassi verrà messa a durissima prova. Se quella di Oropa era una salita breve e secca, sulle Alpi le pendenze e la lunghezza delle acese saranno da scalatori puri. Se Dumoulin dovesse riuscire a passare indenne anche questa severa prova, perdendo pochi secondi o addirittura non staccandosi dai rivali, allora sarebbe davvero complicato pensare di strappargli la maglia rosa, ricordando inoltre la cronometro di 30 km in programma proprio nella frazione conclusiva domenica 28 maggio.

La sensazione, oggi, è che l’unico che possa davvero provare a ribaltare questo Giro è Nairo Quintana. Il capitano della Movistar è il più forte in salita, anche se non appare devastante. Va forte, ma non fa la differenza. Anche la squadra, oggi, lo ha supportato fino ad un certo punto, con Amador che ha ceduto in maniera netta. Dovrà di sicuro provare ad inventarsi qualcosa con qualche attacco da lontano. Servirà spendere moltissime energie e questo potrebbe risultare nocivo nell’ottica dell’accoppiata Giro-Tour, anche se appare tutt’altro che scontato che il sud-americano riesca ad aggiudicarsi la Corsa Rosa.

Inizia a preoccupare Vincenzo Nibali. Prima il Blockhaus, oggi Oropa: se due indizi fanno una prova, lo Squalo in salita non ne ha. Il 32enne siciliano fatica a gestire i cambi di ritmo degli avversari e pare correre più con la testa che con le gambe. Il vincitore dell’edizione 2016, di solito, dà il meglio di sé nell’ultima settimana. Se quella odierna non era una frazione adatta alle caratteristiche del capitano della Bahrain Merida, da martedì arriveranno invece gli amati tapponi di montagna. Se sarà il vero Nibali, quello che lo scorso anno ribaltò un Giro d’Italia in due anni, ci sarà ancora spazio per provare ad inventarsi qualcosa. In caso contrario, bisognerà rivedere gli obiettivi e pensare ad un piazzamento.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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