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Giro d’Italia 2017, diciottesima tappa Moena-Ortisei. Il tappone dolomitico con 5 vette. Ecco perché Nibali e Quintana dovranno inventarsi qualcosa

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E giunse il grande giorno delle Dolomiti. Domani (25 maggio) il Giro d’Italia 2017 vivrà un momento decisivo. La diciottesima tappa da Moena ad Ortisei, lunga appena 137 km, porterà i corridori a scalare ben cinque vette alpine: Passo Pordoi, Passo Valparola, Passo Gardena, Passo di Pinei e Pontives.

Si inizierà subito a fare sul serio con il Pordoi, 11,9 km al 6,7% di pendenza media e punta del 9%; molto simile il Valparola (12,3 km, 6,4% medio e max 14%) ed il Gardena (9,3 km al 6,4% medio e max 11%). A seguire, dopo una discesa di 18 km, inizierà la temibile rampa di Pinei: è molto breve, appena 4,2 km, tuttavia i due chilometri centrali vanno dal 7,5 al 10%, con una punta del 15%. Potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per attaccare. Dal GPM altra discesa (facile e con pochi tornanti, serviranno le gambe per fare la differenza) di 15 km, poi l’ascesa finale a Pontives: 9,3 km al 6,8% di pendenza media, ma gli ultimi 3 km sono al 9,3%, con massima del 12%! Dalla cima, infine, ultimi 4 km in falsopiano che potrebbero rivelarsi utili per guadagnare (o perdere…) ulteriori secondi.

A prima vista, osservando le pendenze, può apparire una frazione non impossibile. Molto dipenderà da come verrà interpretata la corsa. Se il ritmo sarà alto sin dalle battute iniziali, allora diverrà una tappa micidiale e logorante. Il fondo e la resistenza verranno messi a dura prova, non vi sarà un attimo per tirare il fiato e determinante sarà la cura dell’alimentazione e del dosaggio delle energie.

Difficile che Vincenzo Nibali e Nairo Quintana possano muoversi prima del Passo di Pinei, tuttavia sia l’italiano sia il colombiano dovranno necessariamente inventarsi qualcosa. Il tempo stringe e le occasioni per staccare Dumoulin sempre meno. Entrambi hanno bisogno di guadagnare molto sull’olandese, almeno un paio di minuti, se non di più, perché il capitano della Sunweb dovrebbe scavare un solco importante nella cronometro finale a Milano. Ecco perché attendere l’ascesa conclusiva potrebbe rivelarsi controproducente, consentendo forse di infliggere solo qualche secondo alla maglia rosa. Non dimentichiamo che, oltre alla tappa di domani, resterebbe forse un’ultima possibilità venerdì con l’arrivo in salita a Piancavallo, durissimo, ma comunque isolato e non preceduto da altri grandi vette. Sabato, poi, servirebbe quasi un miracolo tra Monte Grappa, lontano dall’arrivo, e Foza, salita non irresistibile.

Per questo, se davvero Nibali e Quintana vorranno scavare un solco importante nei confronti di Dumoulin, domani dovranno fare corsa dura. Un’andatura alta sin dal Pordoi potrebbe mettere in difficoltà l’olandese e portarlo a perdere compagni di squadra, ritrovandosi dunque isolato e costretto a tirare in prima persona. Se, al contrario, la redini della corsa saranno lasciate alla Sunweb e non succederà nulla fino a Pontives, allora Dumoulin potrà seriamente perdere poco (se non addirittura nulla) dai rivali, mettendo un altro tassello verso il trionfo finale.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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