Ciclismo
Giro d’Italia 2017, Eugenio Alafaci: “Il Giro più duro che abbia corso. La sicurezza dei ciclisti è un grandissimo problema, servono pene severe”
ESCLUSIVA OA SPORT – Un uomo di squadra prezioso, un corridore che dà tutto per il suo team. Questo è Eugenio Alafaci, che a 26 anni è al suo quarto Giro d’Italia. Dopo aver pilotato Giacomo Nizzolo nelle volate, ora dovrà tirare anche in salita per il suo capitano Bauke Mollema. Nell’ultimo giorno di riposo di questo Giro, l’abbiamo incontrato a Castione della Presolana per parlarci di tanti temi legati alla Corsa Rosa.
Ciao Eugenio, quali sono le tue sensazioni su questo Giro fino ad oggi?
“Questo sicuramente è uno dei Giri più duri che abbia fatto, non sono arrivato con una grandissima condizione perchè ho avuto due cadute, una ad inizio gennaio e un’altra in Croazia, che non mi hanno permesso di allenarmi come avrei voluto. Fino ad ora è stato un Giro positivo per noi, è mancata la vittoria di tappa, ma abbiamo Mollema che è in buona posizione in classifica. Questa ultima settimana sarà fondamentale, saremo tutti a disposizione di Mollema e cercheremo di raggiungere l’obiettivo podio“.
Quindi l’obiettivo per Mollema rimane il podio, nonostante il tempo perso nella tappa di Oropa?
“Si, perchè quella tappa penso che essendo tutta piatta, c’era da fare un grande sforzo finale in una salita abbastanza corta e per questo ha pagato. Ora ci saranno delle tappe molto più impegnative dall’inizio e questa settimana ne avrà abbastanza”.
Riguardo alla tappa di domani, pensate che potreste già fare degli attacchi da lontano?
“Bisogna vedere come va, perchè se dovesse andare via una fuga di 15 corridori prima del Mortirolo allora ci dovremo essere, se invece sarà come ieri che si andrà a tutta, allora non avrà molto senso e penso che i nostri scalatori saranno vicini a Mollema”.
Come sarà il tuo Giro da qui alla fine?
“Sarà in totale supporto alla squadra e cercherò di sopravvivere. Hanno voluto fare un Giro bello da vedere, ma secondo me una settima così dura è esagerata. Non riesco a capire il senso di fare domani una tappa da 220 km, che vuol dire 7 ore di corsa per i primi e 8 per noi. Abbiamo già fatto 15 tappe dure e ora ce ne saranno davvero di impossibili”.
In questo Giro non ci sono state ancora vittorie italiane, cosa ne pensi?
“Questo un po’ dispiace, ma ormai il ciclismo ha raggiunto un livello altissimo. Ci vuole anche un po’ di fortuna, perchè ci sono state delle belle occasioni per noi italiani. Penso a quando è caduto Conti, che c’erano sia lui che Visconti che avrebbero potuto giocarsi la vittoria. La nostra sfortuna è che Nizzolo non è riuscito ad avere una stagione come si voleva, ha avuto un problema al ginocchio che non gli ha permesso di arrivare con la condizione giusta a questo Giro. Per come sono state le prime tappe, ti posso assicurare che se Nizzolo fosse stato al 100% avrebbe portato a casa la vittoria. Purtroppo con i se e con i ma non si va da nessuna parte, quindi è così. Però c’è ancora una settimana e ci sono molti corridori italiani che vanno forte in salita”.
La tua stagione come prosegue dopo il Giro?
“Ancora non lo so, sicuramente staccherò e farò dieci giorni di riposo e poi la pianificheremo e penso di rientrare ai primi di luglio”.
Parliamo del tema della sicurezza dei ciclisti, in Italia ultimamente ci sono stati dei gravi incidenti, prima Scarponi poi Hayden, cosa ne pensi?
“Questo purtroppo è un grandissimo problema che c’è in Italia e non si può nascondere. Ormai in allenamento devi essere concentrato quasi come in gara, perché le macchine veramente non si rendono conto quando ti sorpassano a due centimetri neanche o ti svoltano davanti. Quindi secondo me ci vorrebbe un po’ più di consapevolezza che con una macchina è un attimo, ti puoi distrarre e investire un corridore. Al di là dei ciclisti questo per me vale anche tra automobilisti, si guarda Instagram e Facebook mentre si guida, questo è il problema. Bisognerebbe mettere pene severe e applicarle per tutti i guidatori, perché non si può più andare avanti così, ormai ogni giorno ci sta scappando un morto”
alessandro.farina@oasport.it
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