Ciclismo

Giro d’Italia 2017: Nairo Quintana, spettacolo in solitaria sul Blockhaus! Nibali perde 1′

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Nairo Quintana sugli scudi: ha atteso e l’ha voluto fortemente. Una prima parte di Giro d’Italia senza mai esagerare, fino a questa mattina: il colombiano ha fatto lavorare la squadra sin dalle prime fasi della nona tappa, con arrivo sul Blockhaus, con la chiara intenzione di andare a vincere. Poi, sulle rampe più dure, quattro attacchi che hanno fatto la differenza e gli hanno consegnata la Maglia Rosa di leader della classifica generale, mandando un chiaro segnale in vista della lunga battaglia verso Milano.

La prima azione del giorno è nata dopo circa 5 chilometri: Alexey Tstatevich (Gazprom – RusVelo), Mads Pedersen (Trek – Segafredo), Marco Marcato (UAE Team Emirates), Omar Fraile (Dimension Data), Jan Tratnik (CCC Sprandi Polkowice), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Luis Leon Sanchez (Astana), Matteo Busato (Wilier – Selle Italia) e Iljo Keisse (QuickStep – Floors) si sono avvantaggiati sul resto del gruppo. Esclusa da questo tentativo, la Bardiani-Csf ha contenuto il distacco, tenendo il gruppo a circa 30” dalla testa della corsa nella prima fase di gara. Una volta arrivato a 20” dai primi, dal gruppo sono scattati Sacha Modolo (UAE Emirates), Tomasz Marczynski (Lotto Soudal) e Pierre Rolland (Cannondale Drapac), mentre il resto del gruppo si è rialzato. Inizialmente questo terzetto ha faticato a rientrare sulla fuga ma la Cannondale ha iniziato a lavorare in testa al plotone principale, quasi intimando alla testa della corsa di rialzarsi per attendere Rolland e i due compagni d’avventura, poi rientrati proprio grazie a quest’azione dalle retrovie.

Da quel momento, la Movistar si è messa in testa al gruppo mantenendo il distacco tra i 2 e i 3′ per gran parte della corsa, favorendo una possibile azione del capitano Nairo Quintana sull’ultima salita per andare ad ottenere anche il successo di tappa. Già a 30 chilometri dal traguardo, di fatto, le speranze della fuga si sono esaurite con il gruppo che ha riportato il distacco sotto il minuto, sempre grazie al lavoro incessante della Movistar. Sulle prime rampe della salita, non riconosciuta come ufficiale, verso Roccamorice il plotone si è portato in vista della fuga, riassorbita ai meno 25 con i soli Marczynski, Tratnik e Rolland che hanno provato ad insistere per ulteriori 3 chilometri prima di alzare definitivamente bandiera bianca.

Non appena è iniziata la salita il Giro d’Italia è stato scosso da un clamoroso colpo di scena: una moto delle forze dell’ordine ferma a bordo strada ha provocato una caduta a catena che ha coinvolto gran parte del Team Sky, con Geraint Thomas e Mikel Landa che sono finiti a terra. Il gallese ha perso molto tempo ma è ripartito con un buon ritmo, mentre Landa è sembrato messo ko. Caduto anche Adam Yates (Orica-Scott), che però è rientrato presto sulla coda del gruppo di testa.

Anche a causa di quest’autentica disdetta, il ritmo della Movistar ha presto selezionato il gruppo: Yates si è staccato prestissimo, e poco dopo, ancora a 9 dal traguardo, ha mollato la Maglia Rosa Bob Jungels mentre Winner Anacona teneva alto il ritmo per Quintana sulle prime rampe dure dell’ascesa conclusiva. A 7,5 chilometri dalla conclusione si sono staccati Zakarin (Katusha-Alpecin) e Davide Formolo (Cannondale-Drapac), mentre Thomas è riuscito a stabilizzare il divario dalla testa della corsa sui 2’45”.

A 7 chilometri dal traguardo Quintana ha rotto gli indugi producendo il primo scatto del Giro: Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) ha risposto prontamente in progressione, riportandosi sul colombiano con le braccia appoggiate sul manubrio in posizione da cronometro. Con loro è rimasto solo Thibaut Pinot (Fdj), che ha tentato anche un attacco poco dopo senza però fare la differenza. A 6 dall’arrivo un altro scatto di Quintana e ancora una volta Nibali senza reagire direttamente è rientrato sul colombiano di ritmo. Stesso discorso anche a 5,3 chilometri dal traguardo, sempre con l’alfiere della Movistar a prendere l’iniziativa. Alle spalle di questo terzetto sono rimasti Tom Dumoulin (Sunweb), Domenico Pozzovivo (AG2R) e Bauke Mollema (Trek-Segafredo), con circa 15-20” di ritardo.

Il quarto attacco di Quintana è stato quello giusto: i due inseguitori non sono riusciti a rispondere e il colombiano è riuscito ad insistere, scavando un vantaggio di 10 metri, che sono andati via via dilatandosi grazie alla pedalata ritmata e incessante dell’andino. Pinot a 3,5 chilometri dall’arrivo è riuscito a liberarsi di Nibali, che probabilmente ha pagato lo sforzo ed è stato ripreso e superato da Dumoulin e Mollema, che non hanno mai risposto ad eventuali attacchi procedendo sempre con lo stesso ritmo. A 2 chilometri e 700 metri hanno ripreso anche Pinot, provando a limitare i danni da un Quintana letteralmente scatenato procedendo sempre in maniera costante. 

Quintana ha terminato il suo sforzo in 3 ore, 44 minuti e 51 secondi, provando a guadagnare terreno fino in fondo. Buona, comunque, la prova di Pinot e Dumoulin: il francese ha chiuso in seconda piazza a 24” davanti all’olandese con lo stesso tempo, mentre Mollema ne ha persi 40. Quinta posizione parziale per Vincenzo Nibali a 1′ da Quintana. A seguire Pozzovivo, mentre tutti gli altri a partire da Kangert (Astana) hanno pagato oltre 2′. Ottavo Zakarin mentre Formolo ha chiuso decimo davanti ad Amador e Kruijswijk (LottoNL-Jumbo). Già esclusi dalla lotta per il successo Van Garderen (Bmc), Yates e Thomas, comunque arrivato sul traguardo con un ritardo di poco superiore ai 5′.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Comunicato Rcs – LaPresse/Fabio Ferrari

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