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Ciclismo

Giro d’Italia 2017: Tom Dumoulin si ferma, riparte e difende la Rosa. Pericolo scampato, ma ora?

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Chi si aspettava di vedere Tom Dumoulin crollare tra Stelvio e Umbrailpass, oggi sarà rimasto sorpreso. Nonostante sia arrivato sul traguardo ad oltre 2′ da Vincenzo Nibali, l’olandese ha dimostrato di poter ancora dire la sua per la conquista del Giro d’Italia 2017. 

Nella frazione odierna, e forse non c’è neanche bisogno di dirlo, si è speso in una stoica difesa alla leadership in classifica generale dopo che nel tratto in falsopiano tra la fine della discesa dello Stelvio e l’inizio della salita del Giogo di Santa Maria è stato costretto a fermarsi a bordo strada da alcuni problemi intestinali. Dopo alcuni momenti di esitazione il gruppo ha deciso (giustamente, aggiungiamo noi) di non attenderlo. Quando si è rimesso in sella, rinfrancato dalla pausa, Dumoulin aveva un ritardo prossimo probabilmente superiore al minuto e mezzo, con tutta la salita finale (13 chilometri all’8,4 di pendenza media) e la relativa discesa da affrontare in solitaria. Solo nelle primissime fasi Ten Dam è riuscito a dargli supporto, ma oltre quello Dumoulin è sempre stato al vento e praticamente privo di punti di riferimento.

Una situazione difficile da gestire, sia dal punto di vista fisico considerando anche il Mortirolo e lo Stelvio scalati in precedenza, che psicologico, con l’affanno di una rimonta che avrebbe potuto mandarlo fuorigiri e far lievitare il suo distacco sul traguardo di Bormio. Invece, pur immerso nella fatica, ha stabilizzato il ritardo pedalata dopo pedalata, pagando solamente negli ultimi chilometri di ascesa in cui Nibali ha fatto il diavolo a quattro e in cui Tom non è riuscito ad accelerare, mantenendosi sui suoi ritmi. Gestendo le energie, Dumoulin è stato costretto ad esporsi proprio nella salita cui era più atteso, quella che probabilmente avrebbe potuto mandarlo maggiormente in difficoltà, ma la sua prestazione è stata di altissimo livello.

Una prova di forza, anche se lontana da coloro che si sono giocati la vittoria. Oltre un’ora da solo ma condotta pressoché allo stesso livello degli altri contendenti nella frazione in cui si pensava dovesse difendersi per evitare crisi pericolose. Certo, il problema di oggi, che non è una novità per lui, potrebbe renderlo attaccabile anche nelle tappe successive e in particolare nel tappone dolomitico, dove si andrà ancora ad altezze elevate sul livello del mare. Forte ma vulnerabile nel fisico: la prima reazione è stata veemente e appartiene ad un corridore che ha nelle sue corde la possibilità di vincere il Giro nonostante il tanto tempo lasciato sul piatto oggi, ma riuscirà a riprendersi in vista del trittico finale in montagna e della cronometro di Milano ristabilendosi al 100%?

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Valerio Origo

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