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Ciclismo
Giro d’Italia 2017: Valerio Conti, una caduta che profuma di consacrazione
Pur arrivato sul traguardo in 43esima posizione, Valerio Conti non può che essere considerato il grande protagonista dell’ottava tappa del Giro d’Italia 2017, una battaglia di 189 chilometri tra Molfetta e Peschici. E proprio da qui il corridore romano può trovare risposte importanti che gli possono dare consapevolezza in ottica futura.
Inizialmente escluso dalla fuga della prima ora, Conti è stato tra i primi a forzare il ritmo sulla salita di Monte Sant’Angelo per rientrare sulla testa della corsa. Una scelta fatta nei tempi e nei modi più giusti, per riportarsi sui fuggitivi proprio in vista dello scollinamento, sfruttando il gap molto ridotto grazie al lavoro delle altre squadre nella fase precedente di corsa. Da lì in avanti, Conti è stato addirittura Maglia Rosa virtuale: forte di un ritardo di circa 2′ da Jungels, aveva quasi guadagnato 2′ ulteriori minuti di vantaggio sul lussemburghese nella classifica aggiornata in tempo reale. Alle sue spalle, però, la QuickStep-Floors ha alzato prepotentemente il ritmo e il suo sogno rosa è svanito prima della fase finale di corsa.
Ancora una volta, è stato proprio Conti ad attaccare: oltre che tenendo alto il ritmo per evitare il rientro del plotone con lunghe tirate, Valerio ha prodotto anche lo scatto che ha favorito il nuovo tentativo di cinque. Con lui sono rimasti solo Visconti, Muhlberger, Luis Leon Sanchez e Izagirre. Sugli ultimi strappi, prima di quello conclusivio, ancora una volta Conti è sembrato avere benzina nelle gambe in quantità maggiori rispetto a quelle dei diretti avversari. Presentandosi così all’ultimo strappo, ha provato a prendere in testa gli ultimi 900 metri ma un’infausta scivolata in uscita dal tornante lo ha costretto a chiudere nelle retrovie.
Questa tappa, però, ci parla di un Conti in condizione, forte e convinto nei propri mezzi. Un corridore completo, che va forte in salita e che sa tenere anche sul passo, oltre che rispondere direttamente agli attacchi. Il prototipo perfetto di un corridore da fughe, che potrà togliersi diverse soddisfazioni nei prossimi anni in attesa di un’eventuale crescita che potrebbe renderlo protagonista anche nelle classiche. Oggi è sfuggita la quarta vittoria della carriera (e delle tre precedenti, due sono arrivate in corse di tre settimane) ma con questa condizione le rimanenti tappe del Giro 100 potrebbero presto farlo tornare assoluto protagonista della Corsa Rosa. E a 24 anni, questo ragazzo italiano potrebbe diventare un cacciatore di tappe in grado di imporsi su diversi terreni anche contro la concorrenza più qualificata.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto LaPresse – Massimo Paolone