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Giro d’Italia 2017 – Vincenzo Nibali, l’orgoglio non basta. Ma resta tutto aperto per la vittoria finale

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Vincenzo Nibali ci ha messo tutto il cuore sul Blockhaus, ha risposto a ben quattro scatti di Nairo Quintana, rientrando con il suo passo, rimanendo sempre in sella e senza alzarsi sui pedali. Sulla prima vera salita del Giro d’Italia 2017, dopo il nulla di fatto visto sull’Etna, si è immediatamente capito che il colombiano ne aveva di più degli altri contendenti: la sua Movistar ha fatto corsa dura, una caduta ha tolto di mezzo la Sky di Thomas e Landa oltre a Yates, poi la piazzata del vero Campione ha scremato il gruppo dei migliori.

A cinque chilometri dal traguardo il favorito numero 1 per la maglia rosa a Milano è rimasto solo con Pinaut e proprio con Nibali che ha provato a non mollare. Ha risposto colpo su colpo, fino a pagare dazio nel momento più critico, quando le pendenze si sono fatte ancora più aspre su un’ascesa davvero complicata, degna della menzione come salita più dura della centesima edizione della Corsa Rosa.

L’orgoglio è una delle grandi caratteristiche di Enzo, un corridore d’altri tempi, un gentiluomo del pedale che si sacrifica costantemente e che prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Oggi, oggettivamente, non è bastato. Al capitano della Bahrain Merida è mancato quel guizzo in più nelle gambe e anche quella lucidità mentale (poteva evitare di rispondere al rivale e salire del suo passo?), doti fisiche e tecniche che il siciliano ha sempre dimostrato di avere ma che oggi non hanno brillato.

La reazione negli ultimi due chilometri, però, gli ha permesso di perdere “solo” un minuto da Quintana, che si è preso meritatamente il simbolo del primato e ora vanta 70 secondi di vantaggio su Nibali, la speranza di tutta Italia per vincere il Giro, per centrare una clamorosa doppietta dopo il successo della passata stagione. Sia chiaro, non è finita qui. Anzi. Ci sono ancora 12 tappe in cui può davvero succedere di tutto e in cui le insidie sono sempre dietro l’angolo.

Già martedì ne capiremo di più con la cronometro da Foligno a Montefalco, 40km con alcuni strappi particolarmente interessanti, una lotta contro il tempo che può fare la differenza, un gesto tecnico in cui il vincitore del Tour de France 2014 è sempre andato meglio rispetto al sudamericano e in cui sarà importante provare a recuperare qualche secondo. Molto, però, si deciderà nell’ultima settimana: è lì che bisognerà tirare fuori tutta la grinta e il carattere, farsi supportare dalla forma fisica e dalle gambe per provare a mettere in difficoltà questo Quintana che ha vinto abbastanza agevolmente il primo round.

 

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