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Ciclismo
Giro d’Italia 2017, Vincenzo Nibali: “Ora arrivano le mie tappe. Chiudere 2° o 3° non mi interessa, per me conta solo la vittoria”
CASTIONE DELLA PRESOLANA – Ultimo giorno di riposo del Giro d’Italia numero 100, prima di una terza settimana durissima. A Castione della Presolana, Vincenzo Nibali parla con la stampa di questa ultima parte di corsa, partendo dall’analisi della frazione di domani: “La tappa di domani sarà molto impegnativa, con il Mortirolo e due volte lo Stelvio, una salita mitica. Si arriva dal giorno di riposo e per molti può essere pericoloso, ma altri avranno recuperato e potrebbe non succedere nulla, conta molto come si recupera oggi. Non credo si possa attaccare già sul Mortirolo. Servirà sia il sangue freddo che il coraggio, non si può pensare di attaccare a 100 km dall’arrivo. Ci vuole una corsa dura, perchè in questo caso rimarranno i singoli e allora la maglia rosa dovrà ricucire su tutti gli attacchi. Se ci sarà una fuga da lontano, sarà importante esserci”.
Nibali analizza poi questa terza settimana di corsa: “Sarà molto difficile, credo sia una delle più dure che abbia mai fatto. Non c’e un segreto per andare forte, sono quello più grande in corsa qui, ho tanta esperienza e abbiamo lavorato per preparare al meglio la terza settimana. Fino ad ora ci sono state tutte salite secche e io ho pagato molto e ho uno svantaggio considerevole. Ora ci saranno però delle salite molto più impegnative e credo che siano le mie tappe. Penso che anche la cronometro di Milano sarà molto importante”.
Tanti i rivali che dovrà affrontare da qui a Milano: “Il livello è alto. Dumoulin ha perso la Vuelta del 2015 all’ultima tappa questo fa capire il suo valore. Ha una grandissima condizione di forma, vediamo come passerà queste montagne che sono molto difficili per lui. Non sarà semplice recuperare questo gap. Io credo che Quintana farà di tutto per distanziare Dumoulin, il mio svantaggio da Quintana non è grandissimo. Ha un’ottima condizione anche Pinot, che cercherà di fare la sua corsa, non sappiamo se solo per il podio o per la vittoria finale”.
Tutti attendono un attacco in discesa di Nibali, ma lui non sembra così convinto: “Fino ad ora non ho mai provato attacchi in discesa perché erano anche scontati. Dovremo vedere sull’ultima discesa come ci si arriva”.
Domani sarà l’anniversario della strage di Capaci, una domanda d’obbligo per un siciliano come Nibali: “Quello che ci ha lasciato Falcone è un grande messaggio, hanno lasciato un messaggio per tutta la nazione, spendiamo sempre tante parole ma serve veramente poco, ci sono tantissime persone che portano avanti delle grandi imprese”.
L’Italia non ha ancora ottenuto vittorie, ma Nibali non sembra sentire questo peso: “Non penso di sentire il peso di non aver avuto vittorie italiane, penso che corridori come Nizzolo non hanno potuto fare il massimo a causa di problemi. Penso poi a Aru che non c’è e alla tragedia di Scarponi. Io sono più concentrato sulla classifica generale che ad una vittoria di tappa”.
Infine Nibali parla delle sue ambizioni, con l’obiettivo che resta la vittoria finale: “Rispetto allo scorso anno ho sensazioni migliori. Il distacco non è elevatissimo sul secondo, molto elevato su Dumoulin, difficile dire come andrà la corsa. Arrivare 2°, 3° o 4° non mi cambia nulla, ho vinto due Giri, un Tour e una Vuelta, quindi punto solo alla vittoria“.
alessandro.farina@oasport.it
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Foto: Pier Colombo