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Giro d’Italia 2017: Vincenzo Nibali, un attacco-messaggio nella giornata del nascondino

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Si è alzato sui pedali e ha attaccato. Non un allungo secco, deciso. Inizialmente ha anche svoltato leggermente a sinistra, voltandosi subito indietro per capire se qualcuno lo stesse seguendo. Ha insistito per poche decine di metri, salvo farsi riprendere dal gruppo dei migliori tirato da Andrey Amador, fido gregario di Nairo Quintana. Il primo scatto di Vincenzo Nibali nell’edizione n.100 del Giro d’Italia non ha lasciato il segno. Ma si è trattato di un attacco vero e proprio? O lo Squalo ha voluto semplicemente lanciare un messaggio agli avversari?

Di sicuro il 32enne siciliano ha disputato una corsa da protagonista. Per molti chilometri ha messo i compagni di squadra a tirare il gruppo maglia rosa ed è stata sempre la Bahrain-Merida a dettare il ritmo sin dalle battute iniziali dell’Etna.

Nelle condizioni odierne, fare la differenza sarebbe stato quasi impossibile. Il russo Zakarin, ad esempio, ha profuso uno sforzo importante, guadagnando appena 10 secondi sulla concorrenza. Il forte vento contrario sfavoriva gli attacchi e l’ascesa, di per sé, si è rivelata poco selettiva.

Nel complesso, molte domande sulla reale condizione dei favoriti sono rimaste senza risposta. Nairo Quintana è rimasto copertissimo: reduce da diverse settimane in altura in Colombia, il sud-americano punta ad entrare in condizione strada facendo, soprattutto con il mirino puntato sul Tour de France.

Per questo lo scatto (o, sarebbe meglio dire, l’allungo…) di Vincenzo Nibali può essere interpretato come un messaggio ai rivali: io ci sono, sono qui per vincere. Non è molto, ma meglio di niente nella tappa del vulcano dove i favoriti si sono divertiti a giocare a nascondino.

federico.militello@oasport.it

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Foto: profilo TW Nibali

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