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Judo, Grand Slam Ekaterinburg 2017: il bilancio del torneo russo. Solito Giappone, luci e ombre per i padroni di casa

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Dopo quelli di Parigi e Baku, nel fine settimana ha avuto luogo il Grand Slam di Ekaterinburg 2017, tappa russa del World Tour, che prende il posto da quest’anno il torneo che si era tenuto per anni a Mosca e, nelle ultime edizioni, a Tjumen’.

IL SOLITO GIAPPONE – Come d’abitudine, la squadra nipponica ha presentato un mix di atleti affermati e giovani che vogliono farsi strada nei tornei del Grand Slam per cercare di ribaltare le gerarchie interne. Delle sei medaglie d’oro conquistate dalla nazionale del Sol Levante, cinque sono state vinte da atleti convocati per la prossima rassegna iridata: Ami Kondo (48 kg), Mami Umeki (78 kg), Sarah Asahina (+78 kg), Ryuju Nagayama (60 kg) e Soichi Hashimoto (73 kg). L’eccezione riguarda dunque Kenta Nagasawa, che si è imposto nella categoria 90 kg, divisione di peso nella quale il Giappone non sarà rappresentato ai Mondiali di Budapest, anche se lo stesso Nagasawa prenderà parte alla prova a squadre.

LUCI E OMBRE PER LA RUSSIA – Da padrone di casa, la Russia è generalmente abituata a dominare i dibattiti. Nonostante le dodici medaglie e le sette finali disputate, solamente Abdula Abdulzhalilov (66 kg) e Khasan Khalmurzaev (81 kg) sono riusciti ad issarsi sul gradino più alto del podio di fronte al loro pubblico. Il campione olimpico Khalmurzaev era ad ogni modo l’atleta più atteso e non ha tradito le aspettative, dimostrando come la lunga pausa dopo Rio non sia stata una scelta sbagliata in vista dei Mondiali.

SPAREGGI MONDIALI PER LA FRANCIA – In teoria, questo Grand Slam valeva come prova qualificativa ai Mondiali per la nazionale francese. Posto che nove atleti (i medagliati europeo e/o olimpici) sono già sicuri della convocazione, i cinque medagliati di bronzo di Ekaterinburg hanno segnato punti importanti in questo senso. Praticamente certe del pass iridato Mélanie Clément (48 kg) ed Amandine Buchard (52 kg), mentre tra i 73 kg bisognerà capire se verrà operata una scelta tra Benjamin Axus e Pierre Duprat, oppure se verranno convocati entrambi. Cédric Revol (60 kg) è a sua volta quasi certo, salvo un recupero di Walide Khyar dall’infortunio.

CONFERMA PER VAN DIJKE – La giovane olandese Sanne van Dijke, fresca di titolo europeo, ha voluto dimostrare come la sua vittoria continentale non sia stata frutto del caso. Per lei è arrivata la prima medaglia d’oro in un torneo di questa portata, tanto da far dimenticare l’assenza di Kim Polling nella categoria 70 kg.

ROPER DA RECORD – Medagliata mondiale ed europea per la Germania, la trentaquattrenne Miryam Roper (57 kg) è passata quest’anno a rappresentare il Paese d’origine della sua famiglia, Panama. Dopo aver scaldato i motori ai Campionati Panamericani, Roper ha regalato una storica medaglia d’oro alla sua nuova nazionale, diventando anche la più anziana vincitrice di un torneo del Grand Slam. Forse i tecnici tedeschi dovevano pensarci due volte prima di darla per finita.

MEDAGLIERE

Nation 1st place 2nd place 3rd place 5th place 7th place
1. Japan (JPN) 6 1 1 0 0
2. Russia (RUS) 2 5 5 8 5
3. Brazil (BRA) 2 2 2 1 5
4. Hungary (HUN) 1 2 1 1 1
5. Germany (GER) 1 1 2 0 0
6. Netherlands (NED) 1 0 1 3 1
7. Panama (PAN) 1 0 0 0 0
8. Georgia (GEO) 0 2 2 1 2
9. Great Britain (GBR) 0 1 1 0 0
10. France (FRA) 0 0 5 1 1
11. Canada (CAN) 0 0 2 3 0
12. Belarus (BLR) 0 0 2 1 1
13. Mongolia (MGL) 0 0 1 2 3
14. Austria (AUT) 0 0 1 0 1
15. Kazakhstan (KAZ) 0 0 1 0 0
15. Sweden (SWE) 0 0 1 0 0

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: IJF

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