Judo
Judo, Nicholas Mungai in ESCLUSIVA: “La vittoria agli Assoluti dedicata a mia madre. Orgoglioso di far parte della Nazionale”
Campione italiano assoluto dei 90 kg, il ventitreenne Nicholas Mungai è stato uno dei giovani azzurri che ha partecipato ai recenti Campionati Europei di Varsavia, dove ha effettuato il proprio esordio in una grande manifestazione internazionale.
Nicholas Mungai, iniziamo ripercorrendo la tua stagione. Ad Ostia hai conquistato il tuo primo titolo assoluto dopo due finali perse: raccontaci com’è andata.
“Sì, finalmente questo titolo è arrivato. Sapevo di essere in forma e di aver preparato bene la gara, stavo avendo buone sensazioni fin dal training camp di Mittersill. Ho cercato quindi di restare tranquillo e di affrontare la gara incontro per incontro senza pensare al risultato finale. Gli ultimi due dei cinque incontri che ho disputato sono stati i più difficili: Carollo e Fusco sono avversari che avevo già affrontato e che rispetto per cui ho cercato di gestire i due incontri con intelligenza e, alla fine, aiutato anche dal mio tecnico Pierangelo Toniolo, sono riuscito a trovare una soluzione in entrambi i combattimenti. La cosa che mi ha emozionato di più è stata poter dedicare, assieme a mio padre e mia sorella che mi seguivano dalla tribuna, la vittoria a mia madre che è mancata circa due anni fa“.
Dopo gli Assoluti, hai disputato due tornei a Roma ed in Svizzera che non sono andati benissimo. Cosa non ha funzionato?
“In quel periodo eravamo molto carichi di lavoro, soprattutto nelle settimane precedenti e subito successive alla gara di Zurigo, per cui non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto. Mi è dispiaciuto soprattutto non aver avuto la possibilità di confrontarmi con il coreano campione del mondo in carica (Gwak Dong-han, ndr)”.
A Varsavia hai disputato i tuoi primi Campionati Europei dei “grandi”. Ti aspettavi la convocazione? E cosa hai pensato quando hai saputo che saresti stato in squadra?
“Sinceramente non mi aspettavo la convocazione, e nel momento in cui è arrivata mi è venuto subito da pensare a quando, da ragazzino, con gli occhi sognanti guardavo combattere i judoka che allora erano in Nazionale . Mi sono sentito orgoglioso di far parte della squadra“.
In Polonia hai ottenuto una vittoria contro il rumeno Cristian Bodirlau, per poi perdere con onore contro il georgiano Beka Gviniashvili. Di cosa sei rimasto soddisfatto e cosa invece cambieresti della tua prestazione agli Europei?
“Le mie sensazioni prima della gara erano buone infatti ho gestito bene il primo incontro vincendo di waza-ari al golden score senza quasi mai rischiare. Speravo di fare un po’ meglio con il georgiano: ho cercato di portare avanti il combattimento perché sapevo che arrivando all’ultimo minuto avrei avuto una possibilità di batterlo. Purtroppo non sono riuscito nel mio intento. Nonostante Matteo Marconcini sia stato veramente un degno avversario per Gviniashvili mi sarebbe piaciuto potermi prendere la rivincita il giorno successivo. Ma talvolta la gara a squadre prevede anche questo tipo di scelte tattiche“.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e quali tornei disputerai?
“La prossima competizione a cui parteciperò sarà l’European Open di Bucarest. In base a come andrà quella gara decideremo come impostare la programmazione successiva”
.
Qual è la tua tecnica preferita? Spiegaci come si esegue.
“La mia tecnica preferita è lo Yoko Tomoe Nage. È una tecnica di sacrificio che si esegue solitamente muovendo il partner dalla parte della manica. Occorre poi andare con la schiena a terra cercando di avvicinarsi con la propria testa al piede di Uke, infine si spinge con il piede sul fianco del compagno proiettandolo lateralmente. Non nego che talvolta possa capitare di sbagliare bersaglio con il piede a discapito di Uke“.
Al di là del judo, quali sono le tue passioni ed i tuoi impegni?
“Attualmente sono iscritto al secondo anno del corso di laurea magistrale in scienze e tecniche avanzate dello sport. La mia passione più grande oltre al judo è la musica: suono la chitarra e adoro i grandi cantautori italiani come De André, Guccini e De Gregori. Mi piacciono molto anche artisti del panorama indie italiano come Zen Circus, Afterhours e Verdena. Vado a vedere Caparezza in concerto ogni volta che tira fuori un disco nuovo“.
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: Fijlkam