MotoGP
La scomparsa di Nicky Hayden: il tributo ad un campione umile e di gran cuore. Ci mancherà!
Una notizia che temevamo di dover dare da un momento all’altro ed oggi è arrivata inesorabilmente. Nicky Hayden non ce l’ha fatta. Il campione del mondo di MotoGP 2006 e pilota della Honda nel Mondiale Superbike è deceduto, rimasto gravemente ferito il 17 maggio in conseguenza di un incidente stradale nei pressi di Riccione mentre si allenava in bicicletta. Dopo 5 giorni di speranze e sofferenze Nicky ci lascia e, inutile negarlo, ci mancherà.
E’ difficile trovare le parole giuste quando capitano eventi di questo genere specie quando si è toccati nell’animo. Per un appassionato di motori, la scomparsa di uno di quegli eroi che sembrano invincibili è inaccettabile. Ma la vita finisce sempre per sorprendere e non è stata la pista ma bensì una strada di tutti giorni a porre fine alla vita del ragazzo americano. Una carriera densa di soddisfazioni, vissuta sempre in funzione della moto e del gusto della velocità. 218 GP in MotoGP, 28 volte sul podio, debuttante in sella alla Honda nel 2003 e vincitore sulla moto di Tokyo nel 2006 del titolo mondiale nella classe regina contro nientepopodimeno che Valentino Rossi. Nel 2016, una nuova avventura in Superbike, sempre fedele ai colori della Honda ottenendo un quinto posto in classifica generale.
Al di là delle statistiche, chi ha ammirato le sue gesta lo ricorderà sempre per il suo coraggio e la voglia di lottare. Che spettacolo quando guidava a Laguna Seca! Interprete come pochi del circuito californiano e da qui il nickname “Il mostro della Laguna”. Ma lo statunitense non era solo un grande pilota era, soprattutto, una grande persona. I tributi di questi giorni lo testimoniano perchè umiltà e semplicità hanno sempre albergato in lui.
Nell’ospedale Bufalini di Cesena, con accanto i suoi cari, Hayden ha vissuto gli ultimi istanti di un’esistenza intensa, finita troppo presto ed ora, mettendo da parte qualunque polemica relativa alla dinamica dell’accaduto, è giusto che ognuno lo ricordi a proprio modo. Le parole, ora, possono bastare.
Ciao Kentucky Kid.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da Pier Colombo