Lotta
Lotta, Sara Da Col in ESCLUSIVA: “Ancora non ci credo, la medaglia mi dà la carica per continuare”
La lottatrice Sara Da Col è una delle piacevoli novità sportive italiane di questo 2017: nata a Rovereto il 3 settembre 1992, la specialista della categoria 63 kg ha realizzato l’impresa di regalare all’Italia una medaglia di bronzo europea nella recente rassegna continentale di Novi Sad, in Serbia, riportando il tricolore sul podio nove anni dopo l’ultima medaglia continentale al femminile.
Sara Da Col, partiamo dalla prima parte della stagione: hai iniziato con un quinto posto a Parigi, poi due bronzi in Austria e Bulgaria. Raccontaci come hai vissuto questi tornei.
“Vengo da un periodo abbastanza lungo dovuto a una serie di infortuni al ginocchio, quindi le gare sono servite a testare la mia forma fisica. Al torneo di Parigi ero tesa, era la prima gara importante e la paura di farmi male di nuovo era molta. La gara in Austria non è andata come avrei voluto e sono sicura che avrei potuto fare di meglio. Al torneo in Bulgaria, invece, ho superato le aspettative, è un torneo molto forte a cui partecipano campioni europei e mondiali e salire sul podio non è stato facile. Ho dovuto affrontare 4 incontri molto duri vincendone tre“.
Grazie a questi risultati è arrivata la convocazione per gli Europei di Novi Sad. Ti aspettavi di essere selezionata? Come hai reagito alla notizia?
“Non ero sicura di essere di essere convocata per gli Europei, da un po’ di tempo ero fuori dal giro della nazionale. Sono stata felice della fiducia datami dalla federazione e dai tecnici“.
Arriviamo proprio alla rassegna continentale: come ti sei preparata mentalmente e fisicamente all’appuntamento?
“Prima degli Europei abbiamo fatto diversi raduni, siamo stati a Ostia al Centro Olimpico, poi abbiamo fatto dieci giorni in Ungheria e poi di nuovo ad Ostia. Per quanto riguarda la parte mentale devo dire che Enrique, il tecnico della nazionale femminile, è un ottimo motivatore e sicuramente è stato di grande aiuto per affrontare la competizione al meglio“.
Quando hai battuto la lettone Laura Skujiņa ti sei resa conto di aver realizzato qualcosa di storico per l’Italia? Raccontaci le tue sensazioni.
“A distanza di tre settimane dalla gara ancora non ci credo, l’emozione di salire sul podio continentale più importante è indescrivibile. Dopo una vita di sacrifici e una serie di infortuni questa medaglia mi dà la carica per continuare, sicuramente non è un arrivo“.
Dopo la medaglia europea si sono venute a creare molte più attenzioni ed aspettative su di te. Te ne sei accorta nei giorni dopo la medaglia? Come li hai vissuti?
“I giorni dopo la medaglia sono stati molto intensi, le interviste e i complimenti non sono tardati ad arrivare e per questo devo ringraziare davvero tutti. Le aspettative che si sono create sono un incentivo a fare meglio, mi spingono ad allenarmi più forte per soddisfarle“.
Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti ed obiettivi?
“Il prossimo importante appuntamento è il Campionato del Mondo a Parigi, l’obiettivo è quello di fare una buona prestazione e una medaglia sarebbe la ciliegina sulla torta, ma è una gara molto difficile. Quello di cui sono sicura è che farò tutto il possibile per essere nelle condizioni adatte“.
Torniamo indietro nel tempo, alle tue origini di atleta: come ti sei avvicinata alla lotta?
“Ho iniziato lotta che avevo solo sei anni, ho seguito mio fratello che in palestra andava già da qualche anno. A Rovereto, la città in cui sono nata, la lotta è una realtà molto conosciuta e apprezzata. Proprio nella palestra del Lotta Club Rovereto, grazie al grande maestro Luciano Debiasi ed a sua figlia Annalisa, mi sono innamorata di questo sport“.
Al di là della lotta, quali sono i tuoi impegni e le tue passioni?
“Sono una studentessa di infermieristica al terzo anno di corso presso l’Università degli studi di Torino, città in cui mi sono trasferita grazie ad una borsa di studio che mi è stata assegnata dal Cus Torino, e che mi permette di studiare e poter fare agonismo ad alti livelli, anche non facendo parte di un gruppo sportivo. Non è facile conciliare le due cose e quindi il tempo libero è davvero poco, nei pochi momenti di riposo mi piace leggere e dedicare un po’ di tempo a me stessa“.
giulio.chinappi@oasport.it
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