MotoGP
Moto3, Mondiale 2017: Joan Mir domina la scena a Le Mans. Romano Fenati e la numerosa pattuglia italiana difettano di continuità
Il GP di Francia di Le Mans della categoria Moto3, quinto appuntamento del Mondiale 2017, ha lasciato nella mente degli appassionati la mega caduta del secondo giro, per l’olio lasciato in pista dalla moto di Jakub Kornfeil poco dopo il via nel contatto che ha visto coinvolti anche il nostro Lorenzo Dalla Porta, Adam Norrodin e Tatsuki Suzuki. Un episodio che in un modo o nell’altro ha condizionato la gara, ripresa poco dopo, soprattutto pensando a Nicolò Bulega, 17° al traguardo e fortemente dolorante alla schiena per quanto avvenuto.
Vero è che dopo la seconda partenza, Joan Mir ha dimostrato ancora una volta in quest’inizio di stagione di avere un qualcosa in più rispetto ai rivali. Il controllo della sua Honda e la gestione della corsa, nonostante anch’egli sia stato tra i centauri finiti in terra nell’episodio citato, è stata magistrale. La partenza a fionda di Romano Fenati non lo ha minimamente condizionato e quando l’ascolano, forse, per eccessivo ardore, è scivolato, il suo incedere è stato regale e senza la benché minima sbavatura. Infliggendo un distacco considerevole alla truppa degli inseguitori (Aron Canet 2° a 4″252) Mir è arrivato a braccia alzate, uomo solo al comando, incamerando il terzo successo dell’annata, dopo il Qatar e l’Argentina, ed evidenziando una grande maturità e continuità.
Un andamento valso, pertanto, la testa della graduatoria iridata all’iberico mentre gli italiani sono sempre lì a chiedersi cosa sia andato storto. Inutile negarlo: c’è delusione perché le aspettative, per un motivo o per l’altro, sono spesso disattese. Fenati, come detto, non ha avuto la medesima lucidità del suo rivale più qualificato. Reduce dal trionfo di Austin (Usa) e del secondo posto di Jerez, ci si sarebbe aspettati un’altra prova e lo zero transalpino è un segnale negativo. Certo, c’è stato il podio di Fabio Di Giannantonio (terzo in Francia), il secondo dopo quello dell’appuntamento texano, ma è un risultato non sufficiente per pensare di essere in lizza per qualcosa di più ambizioso. In più, in questo momento, sembra che la Honda dia maggiori garanzie e lo Sky Racing Team VR46, stella polare dell’italianità, ha non pochi problemi con le Ktm.
In buona sostanza, un momento con più luci che ombre e si spera che il GP d’Italia, programmato nel weekend (2-4 giugno) sappia regalare un po’ di energia ad una truppa tricolore decisamente sottotono.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da pagina facebook Joan Mir