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MotoGP, GP Spagna 2017: cos’è successo alla Yamaha? Crisi di gomme, Valentino Rossi mai così in difficoltà

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63 secondi. Segnatevi questo numero. Tale è il distacco accumulato dalla coppia Maverick Vinales e Valentino Rossi nei confronti di Dani Pedrosa, vincitore in quel di Jerez de la Frontera. Un distacco abissale che nessuno si sarebbe mai potuto immaginare, contando che la pista andalusa, solitamente, era terreno di caccia per la Yamaha. La gara, invece, ha detto ben altro, con i due piloti costretti ad arrancare lungo tutto il corso del GP.

Come si può spiegare un risultato simile? Le prime tre gare dell’anno avevano messo in mostra un’ottima moto (che aveva permesso a Vinales di iniziare con due successi su due) prima del GP del Texas rovinato dalla caduta dello spagnolo. A Jerez, invece, tutto è andato storto.

Nei tre giorni di gare s’è avuta la netta sensazione che Honda e perfino Ducati ne avessero di più. Sia a livello di ingresso di curva, che di percorrenza ed uscita. Sul tracciato andaluso i rettilinei sono brevi e poco indicativi, per cui tutto si decide nelle tredici curve previste. In ognuno degli aspetti citati, tuttavia, la Yamaha non sapeva eccellere. E, come se non bastasse, in gara ci si sono messe anche le gomme.

Il caldo ha acuito i problemi di Rossi e Vinales con gli pneumatici, sia all’anteriore che al posteriore, rendendo un vero calvario gli ultimi giri, specie del “Dottore” che si è visto passare in rapida successione prima da Dovizioso, quindi da Folger, infine da Petrucci e Aleix Espargaro. Un ritmo lontano anni luce dai migliori che, negli ultimi giri, sfiorava il secondo e mezzo.

Cosa sta succedendo, dunque, in casa Yamaha? Non si può parlare certo di allarme rosso, dopotutto al comando della classifica generale ci sono proprio Rossi (62 punti) e Vinales (60) ma questo passo falso, e con proporzioni simili, non può certo far dormire sonni tranquilli. La sensazione, netta, è che la moto di quest’anno sia molto diversa rispetto all’edizione 2016 e, sopra ogni cosa, non è semplice farle trovare il giusto assetto. La moto che conoscevamo era docile, perfetta in curva e gentile con gli pneumatici. La Yamaha 2017, invece, soprattutto quando si parla di Valentino Rossi, fa fatica a entrare in curva e paga dazio anche con le gomme. Un feeling quasi assente, che si è notato sin dai primi test pre-stagionali.

Servirà, quindi, un deciso cambio di passo sin dal GP di Francia di Le Mans tra quindici giorni, perchè da dietro Honda e Ducati hanno messo in mostra decisi segnali di ripresa. E in MotoGP nessuno può permettersi di aspettare gli avversari o sedersi sugli allori.

Alessandro.passanti@oasport.it

Foto: Marco Fattori

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