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MotoGP, GP Spagna 2017: il dominio inatteso della Honda, Pedrosa l’eterno sottovalutato, le gomme condannano la Yamaha ed il ritorno di Lorenzo

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E’ tempo di analisi sotto il sole dell’Andalusia. Il grande Circus delle due ruote si è esibito lungo i 4423 metri d’asfalto di Jerez de la Frontera (Spagna), quarto appuntamento del Mondiale 2017 di MotoGP, ed i temi da approfondire sono essenzialmente tre.

DOMINIO HONDA E IL PEDROSA SOTTOVALUTATO

Il successo di Daniel Pedrosa ed il secondo posto di Marc Marquez sono dati su cui dover riflettere. Ebbene, se ci avessero chiesto un pronostico alla vigilia del weekend di Jerez sarebbe stato difficile escludere una Yamaha dal podio. E invece un evento che non accadeva dal 2006 si è tramutato in realtà: due hondisti e il ducatista Jorge Lorenzo a festeggiare davanti al festante pubblico di casa. Come spiegare ciò? Non facile fornire una risposta ma di sicuro possiamo escludere l’uso di magie o altre alchimie strane. Molto più semplicemente il giusto set-up abbinato ad un innalzamento drastico delle temperature (41°C) nel corso della gara ha finito per favorire la moto di Tokyo. Le creature di Pedrosa e Marquez sono apparse, infatti, ben bilanciate sull’anteriore dando aderenza e confidenza ai due piloti. Inoltre la classe di Dani ha fatto la differenza. Si, proprio lui, quello che per un motivo o per l’altro è stato sempre messo in discussione, sottovalutato il più delle volte ma che leggendo le statistiche dovrebbe godere di maggiore considerazione: 53 vittorie (30 in MotoGP), 4 successi a Jerez, tripletta pole-vittoria e giro veloce in Spagna e 47 partenze dalla piazzola n.1. Potremmo snocciolare altri numeri per descrivere le attitudini di un centauro che quando riesce a trovare il giusto set-up diventa difficilmente battibile. Lo si era capito fin dalle libere che era un 26 on fire, le qualifiche e la gara hanno suggellato questa superiorità. Ora Dani, su piste nelle quali anche le sue caratteristiche fisiche possono avvantaggiarlo (leggerezza), potrebbe essere l’outsider nella corsa al titolo essendo distante solo 10 punti dal vertice. Ma forse parlare dell’iberico come di uno inizialmente fuori dai giochi è mancargli di rispetto specie dopo la quest’ultima gara.

LE GOMME CONDANNANO LA YAMAHA

Parlando delle moto di Iwata è chiaro che il ragionamento è duale alla Honda: messa a punto completamente sbagliata e sfruttamento degli pneumatici lontano dall’ideale. Il sesto e decimo posto finale di Maverick Vinales e Valentino Rossi dimostrano che qualche “problemino” c’è stato. In più se si considera che la Yamaha 2016 di Johann Zarco ha preceduto le ufficiali 2017 di 7″ ed 21″, la valutazione non può che essere ancor più negativa. Ma che cosa è accaduto al Top Gun del Motomondiale ed al Dottore? Le Michelin sono state nemiche della Yamaha. Difficile trovare un’altra spiegazione. Una mancanza di grip cronica in tutto il weekend acuita dai 27 giri domenicali. Qualcuno potrebbe chiedere: “E il miglior tempo di Vinales nel warm-up come motivarlo?” Su una pista “fredda”, l’aderenza è superiore e per una moto che fa della percorrenza in curva il proprio punto di forza, questo dato è estremamente importante. I 20°C in più hanno fatto la differenza in questo senso portando al disastro. C’è da preoccuparsi in vista di Le Mans? Non si può dire. Certo, se il costruttore francese metterà a disposizione la famosa copertura con carcassa più rigida, richiesta da alcuni piloti (Valentino Rossi in primis), potremmo assistere ad un nuovo rimescolamento delle carte.

JORGE LORENZO, IL RITORNO

Non c’è niente da fare: Jerez è per Lorenzo un’oasi di felicità. Dopo aver vissuto tre gare molto complicate con la Ducati, Jorge si è ritrovato sull’amato tracciato iberico (su cui ha vinto 5 volte) guidando la Desmosedici come fosse la sua “vecchia” Yamaha e conquistando un podio che alla Rossa mancava dal 2011 (con Nicky Hayden). Una condotta di gara magistrale per il maiorchino che è riuscito a trovare finalmente il feeling con l’avantreno imponendo però il suo stile “morbido” ma incisivo nello stesso tempo. Pertanto, questo terzo posto su un circuito tradizionalmente ostico per Borgo Panigale fa ben sperare guardando in prospettiva e pensando magari al GP d’Italia, al Mugello, dove sia la Ducati che Jorge potrebbero centrare il bersaglio grosso. Ne vedremo delle belle.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da pagina facebook Daniel Pedrosa

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