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MotoGP
MotoGp, GP Spagna 2017: Valentino Rossi cerca la prima vittoria, Vinales il riscatto e Marquez una conferma
Il Mondiale MotoGp 2017 sbarca in Europa, sul tracciato spagnolo di Jerez de la Frontera, in Andalusia. Lo fa con Valentino Rossi in testa alla classifica del campionato, grazie ad una eccellente costanza di rendimento mostrata fino ad ora: il 38enne italiano della Yamaha, infatti, è l’unico pilota della categoria ad essere sempre andato a podio, collezionando due secondi posti ed un terzo nei primi round stagionali, dando soprattutto significativi segnali di ripresa dopo un pre-campionato alquanto complesso. Il vantaggio comunque esiguo sugli inseguitori (Maverick Vinales è a 6 punti, Marc Marquez a 18) impone a Rossi, tuttavia, di provare a fare un ulteriore salto di qualità dal punto di vista velocistico, perché contro avversari del genere è impensabile ambire alla vittoria finale solo con i piazzamenti. Serve centrare il bersaglio grosso, da 25 punti, e da questo punto di vista Jerez sembra essere una succulenta occasione per provarci: Valentino, infatti, ha vinto sul circuito spagnolo nella passata stagione, e più in generale vanta un impressionante numero di affermazioni nella sua carriera su tale scenario, ben 9 tra 125, 250, 500 e MotoGp, cioè tutte le categorie in cui ha corso dal debutto ad oggi. In più, l’angusto tracciato iberico, più stretto e corto rispetto a quelli in cui si è corso in questo inizio campionato, si adatta perfettamente alla proverbiale guidabilità della Yamaha, che non a caso è reduce da due successi consecutivi a Jerez.
Proverà a sfruttare la bontà della pista, per la sua moto, anche Vinales. Il 22enne di Figueres è reduce dalla caduta di Austin, che gli è costata la testa del Mondiale a favore del suo compagno di squadra, ed è dunque desideroso di riscattarsi dal primo vero passo falso avuto in Yamaha, dopo un inizio di “matrimonio” pressoché perfetto. L’aria di casa potrebbe sicuramente aiutarlo, ma dovrà essere bravo a non voler strafare come accaduto negli Stati Uniti, laddove si è fatto forse fin troppo ingolosire dalla consapevolezza di poter stare con Marquez, commettendo un errore in una fase della gara in cui non vi era una estrema necessità di forzare i tempi. Insomma, che l’accesa rivalità con il suo connazionale non gli faccia perdere la dovuta lucidità, trasformandosi da stimolo con cui trovare sempre maggiori motivazioni a boomerang pieno zeppo di effetti negativi.
Marquez, dal canto suo, vuole provare a replicare il meritato successo di Austin. La pista di Jerez, sulla carta, si presenta maggiormente insidiosa, tanto per lui quanto soprattutto per la Honda, che su di un tracciato dove la maneggevolezza conta molto potrebbe faticare, non garantendo la medesima precisione offerta dalla rivale Yamaha. Nota positiva è che, se si esclude il rettilineo di partenza, la pista spagnola non offre altri punti dove l’accelerazione è una componente primaria, dunque almeno da questo punto di vista la casa dell’ala non dovrebbe soffrire particolarmente. Riuscire a portarsi a casa un successo, o comunque recuperare punti sui rivali diretti che attualmente lo precedono in classifica, avrebbe per il campione del mondo in carica una valenza incredibilmente importante, viste le premesse suddette.
Tra gli altri, sarà interessante verificare cosa saprà fare Dani Pedrosa, un altro pilota storicamente sempre piuttosto forte a Jerez. L’inizio di Mondiale del 31enne di Sabadell ha fatto intravedere qualche segnale di ripresa interessante, dopo un 2016 difficile, dunque merita di essere tenuto in considerazione. Ducati, infine, avrebbe indubbiamente tanto bisogno di un week-end positivo, utile a sferzare l’umore all’interno dell’ambiente, ma sulla carta la pista andalusa sembra tutto fuorché il luogo più adatto per ottenere ciò, stante le caratteristiche di guidabilità richieste e la scarsa importanza rivestita dalla velocità di punta, risaltando dunque i limiti della moto italiana e sminuendone al contempo i pregi. Sarà semmai interessante vedere se Jorge Lorenzo, tradizionalmente molto più forte di Andrea Dovizioso a Jerez, saprà per la prima volta condurre un fine settimana migliore rispetto al proprio compagno di team, provando ad invertire la tendenza almeno nelle gerarchie interne alla casa.
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davide.brufani@oasport.it
Foto: Valerio Origo