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Tennis, il tracollo romano certifica il declino e l’oblio dell’Italia femminile

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Il ciclo del tennis italiano al femminile aperto con la vittoria in Fed Cup a Charleroi nel 2006 con l’affermazione in casa del Belgio si è ormai chiuso. A certificarlo è la disfatta delle giocatrici nel torneo di casa in corso a Roma: nessuna tennista azzurra ha superato il primo turno. Una Caporetto. E pensare che proprio la terra rossa aveva visto i successi più importanti delle tenniste del Bel Paese: nel 2010 Francesca Schiavone ha trionfato al Roland Garros, raggiungendo la finale nell’edizione successiva. Nel 2012 era stata Sara Errani ad arrendersi solo nell’atto conclusivo alla Sharapova, vincendo però il torneo di doppio con Roberta Vinci, compagna con la quale ha occupato a lungo il numero uno della classifica mondiale di doppio, completando il Grand Slam Career nel 2014.

A queste imprese individuali e di coppia vanno aggiunti gli altri trionfi di squadra, in Fed Cup nel 2009, 2010 e 2013 e l’indimenticabile prima finale tutta italiana, anzi tutta pugliese, degli US Open 2015, tra la brindisina Flavia Pennetta e la tarantina Roberta Vinci. Questo è stato il canto del cigno del tennis italiano femminile, almeno ad altissimi livelli: Flavia Pennetta si è ritirata e sta per diventare mamma, Francesca Schiavone a fine stagione appenderà (forse…) la racchetta al chiodo, Roberta Vinci a fatica riesce a rimanere in classifica WTA tra le prime 30 al mondo, la Errani e la Giorgi veleggiano attorno alla posizione numero 100.

Dietro di loro, il futuro del tennis in rosa appare cupo: il tentativo della Garbin di avviare una fase nuova in Fed Cup, convocando 3 giovani oltre alla Errani ha dato i propri frutti contro un avversario modesto come Taipei, ma resta un’incognita contro formazioni più attrezzate. La speranza dell’Italia insomma è legata quasi esclusivamente ad un allargamento a 16 squadre dalle 8 attuali proprio del Gruppo Mondiale, che consentirebbe alle azzurre di tornale a lottare già dal prossimo anno per la Fed Cup.

Il torneo di Roma però lancia un allarme importante in vista del secondo Slam stagionale, il Roland Garros: quali risultati potranno portare a casa le nostre giocatrici? Ai nastri di partenza però in Francia, a differenza di quanto accaduto a Roma avremo anche Francesca Schiavone, risalita nel ranking in una posizione che le consente l’ingresso nel main draw parigino. La Leonessa avrebbe meritato un invito a Roma nella sua stagione agonistica, ma gli organizzatori le hanno preferito Maria Sharapova, a differenza di quanto accadrà al Roland Garros, dove la giocatrice russa non ha beneficiato della wild card.

Il futuro del movimento tennistico femminile italiano dunque appare fatto più di ombre che di luci, ma speriamo che l’imminente tappa francese del circuito WTA possa regalarci emozioni come ha fatto a Roma Fognini, battendo il numero uno del mondo Andy Murray.

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Fonte Foto: Profilo Twitter FIT

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