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Tennis, Internazionali d’Italia Roma 2017: la prima giornata. Maria Sharapova vince ma non convince. Escono gli italiani ma i giovani lanciano segnali positivi

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Dopo l’antipasto di ieri, sono iniziati gli Internazionali d’Italia 2017. Tante le stelle che sono scese in campo in questo lunedì. Tra queste, Maria Sharapova. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’assegnazione della wild card in suo favore e soprattutto sull’esclusione di Francesca Schiavone, su cui Roberta Vinci ha contribuito nelle ultime ore a gettare benzina sul fuoco, la russa è finalmente scesa in campo. La sua ultima apparizione al Foro risaliva a due anni fa, quando trionfò in finale sulla spagnola Carla Suarez Navarro. L’americana Christina McHale non rappresentava un ostacolo durissimo: la bella Maria ha vinto sì, ma non ha certo convinto. Su un Campo Centrale tutt’altro che gremito (tradendo le aspettative degli organizzatori…), la partita non è praticamente mai decollata. Nel primo set sono stati sette i break totali: l’americana è stata più volte avanti, prima 3-1, poi 4-3, ma ha subito la rimonta di Sharapova nel finale di set, andato alla russa 6-4. Nel secondo parziale invece, alla siberiana è bastato alzare di poco il livello del suo gioco, portandosi subito avanti 3-0. Al momento di chiudere la partita però, Masha ha concesso il controbreak con un doppio fallo assurdo (steccando la seconda di servizio), per poi chiudere 6-2. La partita non ha fatto altro che confermare le impressioni delle prime uscite di Sharapova dopo il ritorno in campo: la grinta e la cattiveria sono sempre le stesse, la condizione fisica però, ed il ritmo sul campo, continuano a latitare. Servirà infatti, un cambio di passo notevole per superare la sua avversaria di secondo turno, la croata Mirjana Lucic-Baroni, che già a Madrid l’aveva messa in difficoltà strappandole il primo set. Una buona notizia, almeno per placare le polemiche sui recenti inviti a disputare i tornei di Stoccarda, Roma e Madrid pur non avendo la classifica, è arrivata per l’ex numero 1 del mondo: in attesa della decisione sulla sua eventuale presenza al Roland Garros, con la vittoria odierna Sharapova si è assicurata almeno la 175esima posizione del ranking WTA e quindi la possibilità di disputare le qualificazioni a Wimbledon.

La prima giornata è stata amara per i colori italiani. In attesa del risultato di Sara Errani, sono stati eliminati i quattro azzurri scesi in campo. Anche se i risultati dicono il contrario, il lunedì degli Internazionali d’Italia lascia comunque qualche segnale positivo al tennis azzurro. Dopo la vittoria di ieri di Fabio Fognini nel derby contro Matteo Berrettini, oggi è toccato a tre wild card uscite dalle pre-qualificazioni. Gianluca Mager è stato letteralmente fermato dai crampi. Il 22enne ligure ha giocato una grande partita nel primo set, lottando su ogni palla e non facendo assolutamente sentire le più di 300 posizioni di differenza con lo sloveno naturalizzato inglese Aljaz Bedene. Mager ha vinto il primo set al tie-break ed è andato avanti 4-2 nel secondo. Qui ha ceduto al nervosismo, perdendo poi il parziale per 6-4. Sul finire proprio del secondo set però, il giovane alfiere azzurro ha subito un crampo alla coscia destra, sdraiandosi a terra senza riuscire a rialzarsi. Dopo qualche minuto di break ha provato poi a proseguire l’incontro ma, sotto 4-0 nel terzo set, ha alzato bandiera bianca. Davvero un peccato per Gianluca. Anche per Stefano Napolitano era il debutto in un match ATP ed anche per lui peccato è la parola giusta per definire la sua sconfitta contro Viktor Troicki. L’azzurro ha tenuto duro nel primo set, perso solo al tie-break, realizzando colpi che hanno esaltato il pubblico del Pietrangeli. La sconfitta in due set però, lascia sensazioni positive. Identico discorso per Deborah Chiesa, anche lei al debutto nel circuito maggiore. La 20enne è entrata in campo con grande personalità contro l’ucraina Lesia Tsurenko, volando sul 5-1 del primo set. Qui però si è spento l’entusiasmo iniziale ed è venuta fuori la differenza di livello tra le due giocatrici. Tsurenko ha piazzato un parziale di sei game consecutivi, vincendo il primo set 7-5 e portandosi in vantaggio nel secondo. Chiesa ha lottato ma ha ceduto un break nel quarto gioco, perdendo poi il set 6-2. È stata comunque un’esperienza positiva per i tre giovani azzurri: aldilà dei risultati, Mager, Napolitano e Chiesa, così come Berrettini ieri, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi per la prima volta con i “grandi” mostrando carattere e grinta e giocandosi al meglio le loro chances contro avversari più forti. L’età è dalla loro parte (Mager è ’94, Napolitano è ’95, Chiesa e Berrettini sono ’96), ora sta a loro sfruttare questa esperienza per fare il salto di qualità decisivo nelle loro carriere. Il tennis italiano, disperatamente alla ricerca di nuovi interpreti, ne avrebbe davvero bisogno.

Diverso invece il discorso che riguarda Andreas Seppi, anche lui in tabellone grazie ad una wild card. L’altoatesino ha ceduto in due set allo spagnolo Nicolas Almagro, già giustiziere di Lorenzo Sonego nelle qualificazioni. L’azzurro ha giocato un buon match ma è mancato nelle fasi decisive. Nel primo set infatti, dopo lo scambio di break in apertura, Seppi ha risposto colpo su colpo al devastante rovescio di Almagro. Nel tie-break però, avanti 5-2 e servizio Andreas si è bloccato subendo la rimonta dello spagnolo. Dopo un inizio di secondo parziale positivo poi, Seppi è crollato sotto i colpi di Almagro. Poteva essere un’occasione d’oro per l’azzurro, per rilanciarsi: l’altoatesino sta vivendo il periodo peggiore della sua carriera, sceso al numero 76, ed aveva la possibilità di scalare posizioni in classifica per provare ad invertire la rotta della sua stagione. Il rosso non è però la sua superficie preferita. Speriamo dunque che, passato il Roland Garros, Andreas possa vincere qualche match sull’erba, su cui si trova a suo agio, utile a fargli ritrovare la fiducia che sembra mancargli appena la partita si mette male. Le speranze italiane sono quindi affidate tutte a Fabio Fognini, che domani sfidera Andy Murray.

 

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Foto: FIT

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