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Tennis, Internazionali d’Italia Roma 2017: lo scarso rendimento degli azzurri preoccupa in ottica Roland Garros
Gli Internazionali d’Italia hanno sottolineato, una volta di più, il momento buio del tennis azzurro, con qualche luce che si accende soltanto a sprazzi. Sulla falsariga di quanto accaduto in Coppa Davis ed in Fed Cup, i risultati sono stati deludenti in tutti e quattro i tabelloni: andiamo a vedere chi si salva dalla disfatta romana.
Tra gli uomini, in singolare, resterà nella storia la vittoria ai sedicesimi di Fabio Fognini sullo scozzese Andy Murray, numero 1 del tabellone e del mondo, maturata in un incontro nel quale il tennista ligure ha impiegato poco più di un’ora e mezza per aver ragione del tennista 30enne, finalista al Roland Garros 2016. L’amarezza per la sconfitta al turno successivo contro l’emergente tedesco Alexander Zverev, salito al numero 10 ATP dopo il sorprendente trionfo romano, è mitigata solo in parte dalla consapevolezza che, per via della nascita del figlio Federico, Fognini avrebbe comunque abbandonato il torneo capitolino per raggiungere la moglie, l’ex tennista Flavia Pennetta, ed il suo primogenito.
Fognini a parte, nessun italiano presente in tabellone ha superato il primo turno, con l’altoatesino Andreas Seppi eliminato in due set dal qualificato spagnolo Nicolas Almagro; stessa sorte é toccata a tutti gli altri azzurri che avevano usufruito di un invito. Merita una menzione speciale Gianluca Mager, il quale da 363 del mondo aveva strappato il primo set al britannico Aljaz Bedene, numero 55, salvo poi doversi arrendere ad un infortunio muscolare.
Nel tabellone del doppio maschile le due wild card assegnate alle coppie azzurre formate da Federico Gaio e Stefano Napolitano e, soprattutto, da Simone Bolelli ed Andreas Seppi, non hanno avuto miglior fortuna: neanche un set è stato vinto dagli atleti di casa.
Il torneo femminile è andato, se possibile, ancor peggio, dove è mancato un exploit alla Fognini e tutte le nostre rappresentanti in singolare si sono fermate al primo turno. Molto rumoroso il tonfo della tarantina Roberta Vinci, la quale ha racimolato solo 3 giochi nel confronto con la russa Ekaterina Makarova. Non è andata meglio a Sara Errani, che ha usufruito di un invito, ma è stata eliminata dalla francese Alize Cornet. Criticabile la scelta degli organizzatori di invitare la russa Maria Sharapova e non la milanese Francesca Schiavone, risalita nel ranking ed in un ottimo momento di forma che le ha consentito di vincere in aprile il torneo di Bogotà e di raggiungere la finale a Rabat ad inizio maggio in due tornei giocati sempre sulla terra rossa.
Alcune note positive sono invece giunte dal torneo di doppio femminile, dove la coppia formata da Sara Errani e Martina Trevisan ha raggiunto i quarti di finale. dopo aver superato, contro pronostico ed in rimonta, prima la coppia formata dalla statunitense Christina McHale e dalla rumena Monica Niculescu, poi quella composta da due giocatrici in rapida ascesa, ovvero la britannica Johanna Konta e la tedesca Laura Siegemund. Ai quarti l’incrocio fatale contro l’indiana Sania Mirza e la kazaka Yaroslava Shvedova, che erano molto più riposate delle azzurre, avendo usufruito di un bye al primo turno, essendo le numero 3 del tabellone, ed avendo poi approfittato del ritiro, ancor prima di scendere in campo nel secondo turno, della coppia tutta ucraina formata da Olga Savchuk ed Elina Svitolina.
Quali indicazioni dunque si possono trarre dal torneo romano? In attesa delle ultimissime performance prima degli Open di Francia, che vedremo in questa settimana a Ginevra e Lione per quanto riguarda gli uomini, ed a Norimberga e Strasburgo per quanto concerne le donne, è certo che in campo maschile tutte le nostre speranze siano riposte in Fabio Fognini, augurandogli che possa trovare, nella spinta ricevuta dalla paternità, quella continuità di prestazioni che finora gli è sempre mancata. Il ligure è la testa di serie numero 28 del Roland Garros. Grande rammarico invece per Paolo Lorenzi, primo dei tennisti non testa di serie. Nel tabellone femminile l’unica testa di serie italiana sarà Roberta Vinci, numero 32, che, al contrario di Lorenzi, è rientrata tra le migliori giocatrici iscritte a Parigi, potendo così pensare di avere un tabellone più agevole almeno fino al terzo turno. In terra transalpina però la mina vagante per i nostri colori sarà sicuramente Francesca Schiavone, rientrata prepotentemente tra le prime 100 del mondo ed issatasi fino al numero 76. La tennista 36enne vorrà congedarsi degnamente dal torneo del Grand Slam che l’ha vista trionfare nell’ormai lontano 2010.
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Foto: Twitter Mutua Madrid Open