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Tennis, Roland Garros 2017: la favola di Stefano Napolitano. Guai a considerarlo già un campione: questo è solo l’inizio

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La seconda giornata del Roland Garros 2017 ha regalato tante soddisfazioni al tennis italiano. La notizia più bella però, è rappresentata da Stefano Napolitano. Il 22enne nativo di Biella, dopo aver superato le qualificazioni, affrontava il suo primo match nel main draw di uno Slam contro il tedesco Mischa Zverev. È stata una prima volta davvero indimenticabile per il giovane azzurro, che ha giocato con personalità e convinzione, raggiungendo una meritata vittoria. Per il tennis tricolore arriva finalmente una bella sorpresa, un volto nuovo. Attenzione però a considerarlo già un campione: è il miglior modo per bruciare un talento.

Napolitano aveva già impressionato nel torneo di Roma. In quel caso si trattava del debutto assoluto nel tabellone principale di un torneo ATP, conquistato vincendo le pre-qualificazioni organizzate dalla FIT. Il giovane piemontese aveva dimostrato grande carattere, lottando per un set alla pari contro Viktor Troicki ma cedendo poi alla distanza. Si era trattato solo di un assaggio del circuito maggiore, sufficiente però a far capire la grinta e l’ambizione di Stefano. “Ho scelto di giocare Roma per confrontarmi con i migliori. Qui, rispetto al circuito Challenger, non puoi distrarti. Ora voglio misurarmi in eventi simili: solo così si può crescere ed alzare l’asticella. Voglio migliorare e superare i miei limiti“. Con queste parole Napolitano aveva parlato dopo la sconfitta del Foro. Parole da incorniciare e far leggere a tanti suoi colleghi, magari più celebrati, ma sicuramente meno coraggiosi nel tentare di compiere il grande salto.

La carriera di Stefano Napolitano a livello giovanile infatti, non è stata così entusiasmante al punto da considerarlo il futuro del tennis italiano. Nel 2014, a 19 anni, sono arrivate le prime finali nel circuito Futures, soprattutto sul cemento. La vittoria però tardava ad arrivare. Con caparbietà il piemontese è andato avanti, accumulando comunque risultati positivi e promuovendosi al circuito Challenger. È qui che è arrivata la prima soddisfazione, sul finire dello scorso anno, con il trionfo ad Ortisei. Napolitano ha continuato ad avanzare in classifica, entrando nei primi 200 e decidendo quest’anno di provarci: le pre-qualificazioni a Roma rappresentavano l’occasione giusta, colta al volo, debuttando nel mondo dei “grandi”. Il giovane azzurro sta raccogliendo i frutti seminati nel corso degli anni con lavoro, costanza e determinazione. 

Difficile dire ora dove potrà arrivare Napolitano. È giusto esaltare la bella favola del piemontese ed il grande risultato raggiunto, ma non bisogna considerarlo già “arrivato”. La strada è ancora lunga e questo rappresenta solo una piccola, seppur importante, tappa. Un nuovo inizio, con una nuova consapevolezza. Non bisogna commettere l’errore di riporre troppe aspettative ed attenzioni su di lui: il movimento tennistico italiano rimane in crisi e guai a considerare Napolitano la nuova speranza azzurra. È certamente una bella storia da raccontare ma da qui bisogna proseguire con umiltà, la stessa che ha contraddistinto la carriera del ragazzo di Biella. Il tennis non è tutta la mia vita. Studio lingue, leggo molto, ho tante piccole passioni. Mi piacciono molto i libri stile ‘Codice da Vinci’. E adoro cucinare“. Questa la sintesi perfetta che lo stesso Napolitano aveva dato di sé. Ecco, è questo il segreto: essere consapevoli dei propri mezzi ma prendere le cose per quello che sono. Se questi sono i risultati allora continua a coltivare le tue piccole passioni, Stefano. In questo modo arriveranno tante soddisfazioni.

 

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Foto: pagina Facebook FIT

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