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Volley, Italia tutta nuova senza Zaytsev, Juantorena e Birarelli: come sarà il nuovo scacchiere? Nel weekend tutti a Napoli, poi la World League

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Quella che vedremo nel weekend alla Vesuvio Cup e durante la prima parte d’estate in occasione della World League 2017 sarà un’Italia molto diversa rispetto a quella che ha conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016.

 

Gli azzurri, pronti per l’esordio a Napoli contro l’Argentina di Julio Velasco e il Giappone (due amichevoli che poi ci lanceranno verso gli incontri ufficiali), scenderanno infatti in campo con diverse novità rispetto alla scacchiere che fu assoluto protagonista in Brasile la scorsa estate. Rispetto a quella squadra che si arrese soltanto al Brasile in Finale dovremo fare a meno di tre stelle fondamentali: Ivan Zaytsev, Osmany Juantorena ed Emanuele Birarelli.

Mancheranno cioè l’opposto, lo schiacciatore e il centrale (nonché capitano) titolari, i pilastri del sestetto che ci ha riportato sul podio a cinque cerchi. Lo Zar rientrerà solo in vista degli Europei, la Pantera si è preso un’estate di riposo, il capitano potrebbe farsi rivedere nei prossimi mesi. Saranno tre mancanze cruciali che ci costringeranno a rivedere la formazione e che abbassano notevolmente il nostro potenziale.

Le novità più rilevanti sono attese in posto 4 dove bisognerà capire chi avrà il passo per affiancare Filippo Lanza e poi chi rivestirà il ruolo di opposto titolare tra Luca Vettori e Giulio Sabbi: il primo è spesso stato riserva di Zaytsev ed è reduce dalla stagione con Modena, il secondo è il capocannoniere della nostra SuperLega.

La lasagna sulla maglia, simbolo dell’investitura di capitano, sarà vestita da Simone Buti come durante la Coppa del Mondo 2015 e lui giocherà al centro alternandosi con i vari Matteo Piano e Davide Candellaro, con la possibilità di lanciare Fabio Ricci. Simone Giannelli ha le chiavi della cabina di regia, Massimo Colaci è ancora una volta il libero di riferimento.

 

1 Commento

  1. Nany74

    25 Maggio 2017 at 20:06

    A mio parere più che di potenziale ridotto, sarà da verificare l’equilibrio di squadra. La formazione delle Olimpiadi aveva trovato una propria identità. Non c’è dubbio che sostituendo 3 elementi bisogna un po’ ricominciare da capo, ma questo fa anche parte del gioco e qui si vede l’abilità del tecnico che deve ridisegnare una squadra con “quello che ha”. Sia chiaro che la frase tra virgolette non va letta con “meno di prima”, ma semplicemente come diverso da prima. Coraggio su, che non si vive di solo Osmany, tanto più che per le Olimpiadi del 2020 credo che non ci pensi neanche a mettere il culo in campo, per cui, maniche alzate e pedal…..schiacciare!! 🙂

  2. Carla Di Carlo

    25 Maggio 2017 at 14:26

    “Saranno tre mancanze cruciali che ci costringeranno a rivedere la formazione e che abbassano notevolmente il nostro potenziale”. Non sono d’accordo sull’abbassamento del potenziale. Come se la conquista dell’argento alle Olimpiadi fosse dipesa solamente da Zaytsev, Juantorena e Birarelli. Il confine tra giocatori bravi e stelle della pallavolo è sempre più labile quanto più questo sport e i suoi protagonisti vengono spettacolarizzati. E questo discorso vale per qualsiasi sport. Per quanto concerne il ruolo di opposto, non c’è nessun motivo per cui Luca Vettori o Sabbi non debbano essere all’altezza del pluriosannato italo-russo. E lo stesso dicasi per i ruoli di schiacciatore e di centrale.

    • Federico Militello

      25 Maggio 2017 at 14:48

      Lo speriamo ovviamente, sarà il campo a parlare.

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